Cercasi politica energetica con ventisette Governi...
di Edgardo Curcio

Dopo aver presentato un rapporto "esplosivo" sull'effetto serra da oggi alla fine del secolo, la Commissione europea ora lancia la sfida della riduzione dell'impiego delle fonti fossili in Europa, sia per ridurre la dipendenza energetica, sia per mitigare le conseguenze di un probabile surriscaldamento del Pianeta.
Sul primo punto la Commisisone valuta che al 2030 la dipendenza dell'Europa salirà al 70 per cento del suo fabbisogno energetico. Ciò significa costi maggiori, rischi più elevati di interruzione di fornitori e più infrastrutture di ricevimento (terminali, oleodotti, raffinerie, eccetera). Sul secondo punto, la Commissione valuta il rischio che, con l'attuale andamento dei consumi di energia in Europa, non sia possibile rispettare il trattato di Kyoto.
Pertanto è stato definito un nuovo obiettivo: arrivare entro il 2020 a consumare almeno il 20 per cento di energia rinnovabile e ridurre la domanda di energia del 20 per cento con un vigoroso programma di efficienza e risparmio. Questo nuovo traguardo, insieme ad altri che fanno parte dell'Action Plan, dovrebbe esse approvato dai 27 capi di Governo dei Paesi aderenti all'Unione europea al vertice europeo convocato a marzo.
Su quali fonti rinnovabili puntare non è detto dalla Commissione...

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