Ecco la via italiana alle smart grid
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di Maurizio Delfanti | Politecnico di Milano - dipartimento di Energia


La grande crescita delle fonti rinnovabili non programmabili (FRNP) e, in particolare, della generazione diffusa (GD) è senza dubbio il driver di sviluppo che negli ultimi anni ha maggiormente inciso sulle reti di distribuzione, e sui sistemi elettrici più in generale, specialmente nel contesto europeo (ma anche a livello internazionale). Tale rivoluzione (particolarmente sentita in Italia) ha imposto un ripensamento delle modalità di protezione, gestione e regolazione delle reti che, in pochi anni, ha portato allo sviluppo di una via italiana alle smart grid: si sono messi in campo numerosi progetti sperimentali, basati su strutture e procedure operative fortemente innovative.


Per mezzo di simili iniziative, i gestori di rete elettrica (DSO) sono in grado di far fronte ai numerosi problemi legati alla gestione della GD, alle possibilità di controllo del carico da parte del sistema, alla promozione dell’efficienza energetica e ad un maggiore coinvolgimento degli utenti finali, attivi e passivi (che comprendono anche nuove tipologie come i veicoli elettrici o i sistemi di storage), in relazione al mercato elettrico.
Naturalmente, anche in questo nuovo contesto serve mantenere un elevato livello di sicurezza e affidabilità dell’intero sistema, specie in Paesi (come il nostro) in cui il sistema elettrico rappresenta un’infrastruttura critica, con prestazioni di qualità decisamente elevata. Per descrivere questa trasformazione in corso, che coinvolge l’intero sistema elettrico, e comprendere quali sono le principali conseguenze, è prima necessario illustrare, almeno in forma semplificata, le maggiori problematiche derivanti dal forte sviluppo delle FRNP sia a livello tecnico, sia a livello economico. [...]

©nuovaenergia

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