INFO@COMUNI - Raccolta differenziata, gli italiani sempre più virtuosi

29 aprile 2014 - INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA - Da un report elaborato dall’Istat risulta che nel 2012 le famiglie che non effettuavano la raccolta differenziata per nessuna tipologia di rifiuto erano il 14,2 per cento rispetto al 36,6 per cento del 1998. Ottime le percentuali per il vetro e la carta. Il Nord distanzia nettamente Centro e Meridione.


“Popolazione e ambiente” non è solo il titolo del report elaborato dall’Istat. È anche un binomio che da un po’ di tempo, per fortuna, sta a significare un diverso e più positivo rapporto tra le due “parti” del binomio stesso. Nello scambio… ci possono guadagnare entrambi. Ovvero, se la popolazione rispetta l’ambiente, questo ci guadagna. E viceversa. E vissero felici e contenti… se non si trattasse di una favola ma di una realtà da conquistare giorno per giorno con comportamenti virtuosi.
Pertanto, non può che fare piacere costatare - ce lo conferma l’Istat - che nel 2012 le famiglie che non effettuavano la raccolta differenziata per nessuna tipologia di rifiuto erano il 14,2 per cento rispetto al 36,6 del 1998. Tra quanti la effettuano, invece, il numero medio di tipologie di rifiuti raccolti ”sempre” è balzato da circa il 2,7 al 4,9. Bene, la raccolta differenziata merita le dovute attenzioni poiché consente - detto in sintesi - di recuperare materia e avviarla al riciclo e non alla discarica.
Non è poco, e stavolta gli italiani si fanno onore, come testimoniano i dati elencati dal nostro Istituto di Statistica. Nel 2012, sfiorava l’80 per cento ( precisamente 79,9) il numero delle famiglie che raccoglievano in maniera differenziata il vetro seguito dalla carta (79,1) mentre la plastica con un 75,0 precedeva i rifiuti organici (69,9) e l’alluminio (68,1). Confrontando i dati oggetto della ricerca con quelli del 1998, emerge che la RD (questa è la sua abbreviazione) è più che raddoppiata per l’alluminio con rifiuti organici e plastica quasi al raddoppio. Impennata anche per le batterie usate e la carta. Come spesso capita, l’Italia è divisa in tre.
Il numero di famiglie che non effettua alcuna raccolta differenziata ammonta infatti al 3,6 per cento nel Nord-Ovest e al 4,6 nel Nord-Est, ma sale al 18,0 e al 27,1 per cento rispettivamente al Centro e nel Meridione. Va sottolineato tuttavia un particolare: Sardegna, Campania, Calabria e Basilicata partivano da una situazione di svantaggio. La prima, ad esempio, registra una quota di famiglie che dichiarano di non effettuare la raccolta differenziata per nessuna tipologia di rifiuto pari al 5,4 per cento (ed era 60,4), mentre l’incidenza di famiglie che la effettuano è elevata soprattutto per i rifiuti organici e il vetro (per entrambi il 93 per cento), la carta (92), la plastica (91) e l’alluminio (89). Maluccio, rispetto alla media nazionale le performance di Calabria e Sicilia.
Al Nord, svettano Trentino-Alto Adige (ed in particolar modo la provincia autonoma di Trento) e Veneto incalzate dalla Lombardia, che segna un quasi en plain nella differenziazione di carta e vetro (entrambi 97 per cento). In controtendenza la Liguria, con un profilo complessivo di raccolta differenziata residenziale al di sotto della media nazionale (12 famiglie su 100 non la fanno), particolarmente modesto per le batterie usate (37,5 famiglie su 100), i farmaci (40,7), l’alluminio (50,4) e i rifiuti organici e l’umido (53,7). Al Centro, primeggiano le famiglie marchigiane e deludono quelle laziali.


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