Alla ressa dei conti
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a cura di geipeg











L’ultima volta che ci siamo incontrati non eri molto tonico dopo l’esito delle politiche. Eri scuro in volto, nervoso e deluso. Non che ti interessasse tanto chi avesse vinto o perso. Per te, tutti avevano, allora, vinto e perso. Non solo un partito, ma tutti nel senso che tu Geipeg attribuisci spesso a quel tutti. Ovvero, il Paese. Squadrandoti ora, sorvolo sulle elezioni presidenziali, ti vedo abbastanza perplesso su come sono andate le cose. Credo tu abbia una gran voglia di parlare di questo bimestre a-governativo. Ma non ti lascio sfogare. Potresti incendiare queste righe, ma uno spiffero irato te lo concedo.

Come la vedi?
Siamo al punto di partenza nonostante saggi & sondaggi. Qualunque cosa accada al Quirinale o alle eventuali prossime elezioni politiche non cambia un gran che…

A questo punto Geipeg si interrompe, quasi che il pensiero subisse un’interruzione del suo fluire. Quasi fosse un arresto emotivo, un tiro in sospensione con il cestista che non atterra mai. Sembra una pausa che precede un momento oracolare, pieno di attesa e profonda rivelazione. Poi, vagamente assorto si scioglie.
“La vita è un cabaret”, come canterebbe la Minnelli.

Tanto per restare al film e alle sue canzoni, vedrai che tra un po’ affronteremo il tema “money”.
Qui ormai siamo nella dimensione dello spettacolo, si sono viste candidature di ogni tipo con attori sorprendenti. A sorpresa, potrei prima o dopo candidarmi anch’io. Tra presentabili e impresentabili mancano solo le presentatrici. [...]



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