I mercati energetici internazionali nel 2013 e le prospettive per l’Italia
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di Vittorio D’Ermo



Le prospettive macroeconomiche per il 2013 nell’area OCSE appaiono contrastate, soprattutto a causa dell’incertezza che grava sull’area euro, mentre per gli Stati Uniti il quadro si presenta migliore. Le previsioni di crescita dei Paesi in via di sviluppo rimangono ampiamente positive, anche se a tassi rallentati rispetto agli ultimi anni.


In questo contesto la domanda mondiale di petrolio dovrebbe crescere di circa un milione di barili/giorno sino a toccare un livello di 90,7 milioni di b/g. L’aumento previsto deriverà da maggiore domanda, nella misura di 1,3 milioni di barili/giorno, dei Paesi in via di sviluppo (guidati dall’Asia in un trend di lungo periodo che ha avuto inizio negli anni 2000); mentre nell’area OCSE i consumi - anche in relazione agli interventi per aumentare l’efficienza nella fase di utilizzo - diminuiranno nella misura di 0,4 milioni di barili/giorno.


L’offerta di petrolio non presenta particolari spunti di preoccupazione in aggiunta alle criticità tradizionali del sistema. Per il soddisfacimento della domanda petrolifera mondiale sarà richiesto all’OPEC un contributo intorno ai 30,6 milioni di barili/giorno, al di sotto del livello conseguito nel 2012 (pari a 31,4); mentre la produzione OCSE, grazie in particolare all’aumento delle estrazioni negli Stati Uniti, raggiungerà i 20,6 milioni di barili/giorno migliorando la flessibilità del sistema petrolifero mondiale. L’atteggiamento dell’Arabia Saudita e degli altri Paesi del Golfo rimarrà sostanzialmente cooperativo, con l’obiettivo di contrastare rialzi dei prezzi fuori controllo, in grado di destabilizzare il sistema economico. [...]



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