Energia e ambiente, cercasi nuova architettura europea
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di Carlo Andrea Bollino



Di fronte a questa estenuante crisi economica dell’Europa, per la quale non si vede azione da parte della politica, alcuni cervelli liberi si interrogano sui modi per costruire un nuovo Trattato europeo. Ovviamente, l’attenzione del dibattito è primariamente macroeconomica ed è concentrata sulla architettura monetaria e fiscale europea, per farne un nuovo fulcro che sconfigga le forze centrifughe dall’Unione dovute, appunto, alla crisi economica attuale.


L’idea è di fare un nuovo Trattato che, sull’inderogabile fondamento della “no taxation without representation”, possa permettere di devolvere quote di sovranità fiscale nazionale alla Commissione di Bruxelles e al Parlamento europeo, mantenendo agli Stati Membri il potere tributario ma definendo con chiarezza l’area di sussidiarietà dell’Unione per una autonomia nella politica di bilancio a livello europeo. Ebbene, io penso che si debba pensare anche a un dibattito europeo per definire quote di devoluzione della politica energetico-ambientale a livello europeo.


Del resto, le regole del mercato unico furono stabilite per favorire la competitività del sistema produttivo e per la libera circolazione delle merci. Ma oggi la competitività non passa solo per la moneta unica, ma anche per il costo dell’energia. Che a sua volta dipende dal costo delle politiche ambientali. Occorre definire una nuova architettura unica a livello europeo, per i sussidi alle fonti rinnovabili, per gli incentivi per il risparmio energetico, per le sanzioni sulle emissioni climalteranti. [...].



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