Ristori: “Il vero salto di qualità? L’integrazione trasversale”
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INTERVISTA AL DIRETTORE GENERALE DEL JOINT RESEARCH CENTER

di Davide Canevari



L’efficienza è uno dei pilastri della politica energetica europea. Quale ruolo dovranno giocare ricerca e innovazione per favorire un salto di qualità rispetto alla situazione attuale? L’Europa è pronta alla sfida?
**La ricerca europea continua a sostenere le politiche per l’efficienza energetica attraverso lo sviluppo di soluzioni per un uso sempre più razionale dell’energia, a vari livelli. Alcuni esempi sono gli edifici a consumo di energia quasi zero (Near Zero Energy Building – NZEB), l’illuminazione a LED e gli elettrodomestici ad altissima efficienza (classe A+++) che possono interagire con la rete. Si studiano inoltre le opzioni più adatte a rendere il consumo degli utenti più flessibile, per rispondere a una generazione energetica più efficiente e più rinnovabile.

             
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“European research continues to support policies for energy efficiency and many results have already been achieved in recent years. However, the genuine leap forward in quality for research and innovation to bring about is the integration of the different components of the energy system. Enhanced integration will indeed create a fruitful combination of the benefits achieved for each element in the energy system as well as in transport” said Dominique Ristori, General Director of JRC, the European Research Center. Ristori also stresses the prominent role of European R&D. “As regards energy efficiency, European research has been a key component of successful tangible initiatives that have an impact on energy and on environment alike, like technology initiatives such as Ecolabel o Energy labelling. Europe was also at the forefront of energy technologies. For example, wind, sun and sea energy were developed and applied on a large scale in europe earlier than in other advanced economies”.
Many of the accomplishments, however, seem to be at risk. “The overall energy landscape is gradually deteriorating. Still in 2010, two out of ten top pv companies were European, now the picture has totally changed and Chinese companies are dominating the market. As for wind energy, Europe was the world leader in 2007, accounting for 61% of the total installed capacity and 7 out of 10 world major world producers (in 2006). In 2010, instead, Europe only reached 48% of the total installed capacity and was home to only 5 out of 10 top companies”. As for the issue of technology transfer from labs to companies, that is not just an Italian weak point. “Europe and countries overseas have the same problem. Research projects’ results, though promising, need further development before being put on the market successfully. in specialised jargon, this stage is called the death valley, a nickname stressing the fact that most of the research projects end their life here”.
“To pass through that, different steps have to be implemented successfully, like the so called proof of concept as well as adjusting the prototype to fulfill the market’s needs. If, on the one hand, huge funds are available to finance research projects, while on the other hand the proof of concept stage only enjoys limited resources, not to mention seed capital funds needed to start a small sized company”.
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Il vero salto di qualità che ricerca e innovazione dovranno portare sarà, tuttavia, l’integrazione dei diversi elementi del sistema energetico. Attraverso una maggiore integrazione, infatti, si potranno combinare in maniera proficua i benefici ottenuti per i vari componenti, sia nel sistema energetico, sia nei trasporti e nelle telecomunicazioni. L’Europa ha già inserito da anni questa dimensione trasversale nei progetti di ricerca per l’efficienza energetica, ad esempio con le smart city. L'obiettivo sarà ulteriormente rafforzato nel prossimo programma di ricerca pluriennale Horizon 2020.


Come si posiziona la ricerca europea – in questo specifico comparto e più in generale nei settori energia e ambiente – nel contesto mondiale?
**Nel settore dell’efficienza energetica, la ricerca europea è stata una componente essenziale del successo di iniziative che hanno un impatto sia in campo energetico sia ambientale, come Ecolabel o Energy labelling, che hanno portato le apparecchiature ad altissima efficienza energetica nella vita quotidiana dei cittadini europei. In particolare nel campo dell’illuminazione, l’Europa ha sempre avuto un ruolo di leader (basti pensare a imprese come Philips e Osram) e l’industria europea è ai primi posti nella ricerca per le tecnologie di illuminazione allo stato solido (SLL – Solid State Lighting). La ricerca ha svolto un ruolo importante anche nell’implementazione e nel monitoraggio di iniziative considerate best practice a livello mondiale.


Come ad esempio?
**Penso al Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors), al quale hanno aderito più di 4.500 città in Europa, impegnandosi Ma penso anche alle iniziative Green Building e Green Light, gestite dal JRC, che premiano l’innovazione e l’efficienza energetica nei settori degli edifici e dell’illuminazione. Grazie alla ricerca sono state sviluppate e promosse iniziative per l’efficienza energetica anche nel settore dell’ICT. Vorrei anche aggiungere che per rafforzare il ruolo della ricerca e dell’innovazione, l’Europa ha lanciato alcune iniziative in partenariato pubblico-privato, tra cui la Smart Cities and Communities Initiative, che ha lo scopo di portare sul mercato l’innovazione tecnologica per l’efficienza energetica, con particolare attenzione all’integrazione delle tecnologie in ambito urbano. [...]



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