Acqua, più questioni di principio che investimenti
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di Maria Mazzei



Con l’attribuzione delle competenze all’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) in materia di servizi idrici (DL 201/2011 art. 21 e DPCM 20 luglio 2012), le tariffe dell’acqua saranno definite e regolate da un soggetto nazionale attraverso criteri univoci e certi. All’Autorità sono state infatti attribuite funzioni di regolazione e controllo e in particolare di definizione dei criteri per la determinazione delle tariffe, in attuazione dei principi comunitari della copertura integrale dei costi e del principio chi inquina paga.


La delibera 585/2012/R/idr dell’Autorità ha infatti recentemente introdotto il nuovo Metodo Tariffario Transitorio (MTT) che fissa i criteri per la determinazione della tariffa idrica per gli anni 2012 e 2013 a livello nazionale. L’applicazione del nuovo metodo aprirà uno scenario inedito per il comparto idrico, da anni soggetto ad un’incertezza normativa che ha non solo compresso fortemente gli investimenti, ma ha determinato la grave carenza infrastrutturale del settore con ricadute pesanti sul territorio e sull’ambiente.


Rimanevano tuttavia scoperti alcuni mesi tra il recepimento del referendum del 2011 e l’avvio della nuova tariffa (1° gennaio 2012), sfociati in taluni casi in procedure di autoriduzione delle bollette, con calcoli arbitrari e potenzialmente erronei. Per non lasciare scoperti quei pochi mesi di “interregno” e per fugare dubbi circa la tariffa da applicare, l’Autorità ha richiesto un Parere al Consiglio di Stato nell’ottobre scorso [...].



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