World Energy Outlook 2012 | EXECUTIVE SUMMARY
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Prendete la cartina geografica dell’intero mondo, ritagliatela in numerose tessere, inserite queste tessere in un mixer (quelli che si usano per preparare i cocktail), shakerate energicamente e rovesciate poi il contenuto sulla superficie di un tavolo. Avvicinate tra di loro le singole tessere fino a ricomporre una “inedita” mappa che sarà, a quel punto, totalmente diversa da quella originale. Ebbene, nel mondo dell’energia sta effettivamente succedendo qualcosa di simile.

Come ha sintetizzato il World Energy Outlook dell’International Energy Agency, edizione 2012, “la geografia globale dell’energia sta cambiando in maniera straordinaria (dramatic fashion) e i mutamenti in atto stanno ridefinendo i ruoli delle diverse nazioni, regioni, fonti, nel sistema energetico globale per i prossimi decenni”.

È interessante rilevare come protagonisti di questo strappo così deciso siano le più tradizionali tra le risorse energetiche del Pianeta: gas e petrolio. “Il Nord America è in prima linea nel guidare una radicale trasformazione dei sistemi di produzione di oil&gas – prosegue la nota della IEA – e questo cambiamento avrà effetti su tutto il mondo”. Grandi aspettative sono riposte anche nell’efficienza energetica – “nel 2035 il suo apporto potrebbe essere equivalente a un quinto dei consumi globali del 2010” – ma è sulle fonti dure che si accendono i riflettori.

“Nel 2035 gli Stati Uniti avranno raggiunto l’indipendenza energetica (essendo già dal 2020 esportatori netti di gas naturale). Per quella data il 90 per cento della produzione del Medio Oriente potrà trovare sbocco solo nei Paesi asiatici”.

Attenzione, comunque, a dare per finita l’OPEC. Anche se l’America non sarà più in cima alla lista dei clienti, proprio l’aumento della richiesta asiatica continuerà a spingere le esportazioni dei Paesi del Medio Oriente. A beneficiarne sarà in particolare l’Iraq, che da solo coprirà il 45 per cento della maggiore domanda prevista da qui al 2035, diventando per quella data il secondo esportatore mondiale. Gli esperti della IEA azzardano anche una quotazione di riferimento: 215 dollari a barile (125 in termini reali). Ma il mixer è ancora in funzione e, forse, già nel giro di pochi anni il quadro di riferimento potrebbe subire ulteriori profondi cambiamenti.


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L'edizione italiana del Summary è consultabile sul sito IEA [collegamento qui]