INFO@COMUNI - Fotovoltaico superstar anche quando non “lavora” più

26 luglio 2012 - INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA - In Italia l’energia elettrica prodotta “sfruttando” il sole conquista molti primati di rilievo internazionale e oggi conta su 340 mila impianti installati. Il settore si pone all’avanguardia nel controllo di tutte le fasi che portano allo smaltimento e al riciclaggio dei moduli. Prevista anche la tracciabilità dei prodotti immessi sul mercato.

Il sole ha sconfitto il vento. Una gara in famiglia… visto che entrambi – quando si mettono a produrre energia - appartengono alle fonti rinnovabili. Il solare in versione fotovoltaica ha effettuato il sorpasso ed, ormai, lo precede solo l’idroelettrico. La rincorsa era iniziata (chissà quando finirà?) nel 2000 quando le rinnovabili totalizzavano una potenza di 18,3 GW, per il 91 per cento rappresentata dalla fonte idroelettrica. Siamo giunti, poi, ai 41,3 GW nel 2011, con un incremento del 125 per cento.
E la parte del (sol)leone, è toccata al fotovoltaico, che al termine di quell’anno 2011 rappresentava il 31 per cento della potenza energetica suddetta.
Cifre eloquenti ma non tanto come le seguenti che hanno il sapore della piacevole sorpresa. Nel 2011, l’Italia ha totalizzato più del 33 per cento di tutto il mercato mondiale del nuovo installato dell’anno, superando la Germania che ci precede solo considerando la potenza assoluta cumulata. In sintesi, sul nostro territorio oggi si contano oltre 340 mila impianti che producono circa 11 TWh/anno, e il settore continua a crescere.
Ma, a questo punto, qualcuno si potrebbe chiedere quale sia la fine dei pannelli quando giungono al termine della loro attività e rischiano di diventare solo dei rifiuti. Tranquilli, non è un problema. Incominciamo con il ricordare che i moduli fotovoltaici non sfuggono a rigorosi controlli prima dell’installazione e dopo il loro utilizzo. Ad esempio, per accedere agli incentivi le aziende che producono o importano devono garantire anche la corretta gestione dei moduli a fine vita aderendo ad un sistema o consorzio. Ma c’è dell’altro…
Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha stabilito che i sistemi o consorzi di recupero devono disporre di una rete di raccolta in possesso delle necessarie autorizzazioni al trasporto dei moduli fotovoltaici a fine vita, con personale professionalmente formato. In particolare, i consorzi dovranno garantire non solo la tracciabilità di tutti i pannelli immessi sul mercato, ma anche la rendicontazione delle quantità raccolte ed inviate a riciclo e l'attivazione di un sistema di garanzia della copertura finanziaria, che assicuri la procedura di smaltimento a fine vita anche in caso di insolvenza da parte del produttore o del consorzio stesso. Insomma, non è poi male l’accoppiata fonte pulita e riciclo. Nessuno ama prendere scottature, nemmeno il fotovoltaico.


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