INFO@COMUNI - L’Italia della plastica si ricicla con impegno

25 maggio 2012 - INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA - Nel 2011 sono state recuperate oltre 615 mila tonnellate di imballaggi con un incremento del 7 per cento. Il quantitativo procapite sfiora gli 11 chilogrammi. I benefici del riciclaggio non sono solo ambientali ma anche economici evitando che finiscano in discarica materiali riutilizzabili e combustibili alternativi.

Certo, c’è la presa plastica del pallone effettuata dal portiere e la plastica del naso… ma c’è pure quella, a montagne, di cui ci sbarazziamo dopo averne fatto uso. E che - come tutti i rifiuti - nasconde un tesoro, se riusciamo a riutilizzarlo.
Allora può esser confortante passare in rassegna alcuni dati forniti da Corepla, il consorzio di filiera per il recupero e riciclo di imballaggi. Nel 2011, la quantità ha registrato un incremento del 7 per cento passando da 614.000 a 657 mila tonnellate. Di queste, 615 mila sono state effettivamente recuperate, in due modi: 390.000 tonnellate mediante riciclo meccanico (più 9,7 per cento) e 225.000 con il recupero energetico (adeguatamente trattata, la plastica integra anche l’alimentazione di impianti siderurgici e cementifici). Insomma, quasi undici chilogrammi pro capite, specificando che questo valore attiene ai 35 centri Corepla e va ulteriormente integrato con le altre 355.000 tonnellate di imballaggi in plastica trattati da operatori industriali indipendenti.
Il riciclo complessivo di imballaggi in plastica oltrepassa così le 745.000 tonnellate (390 di fonte Corepla, 355 dagli indipendenti), ovvero il 36 per cento dei packaging (così, in inglese, la parola imballaggio) in materiale plastico immessi sul mercato.
Un bel risultato, considerando che supera di dieci punti la quota richiesta dalle normative nazionali. Ma c’è un altro risultato che non va assolutamente sottovalutato. Lo fornisce ancora Corepla che ha presentato uno studio su raccolta e riciclo della plastica dal 2002 al 2011. L'analisi - realizzata da Althesys - rivela che i benefici netti ottenuti nell'arco del decennio ammontano a 1,9 miliardi di euro. Come è stata calcolata la cifra? Confrontando due scenari, sempre relativi allo stesso periodo, con e senza la raccolta differenziata. In altre parole, ipotizzando che la plastica fosse buttata nel nero o più tecnicamente nell’indifferenziato. Vediamoli allora più nel dettaglio questi benefici, a partire da quelli ambientali. Con il riciclo si sono evitate emissioni in atmosfera per 6,9 milioni di tonnellate di anidride carbonica, evitando inoltre l’invio a smaltimento di 2,9 milioni di tonnellate di rifiuto di imballaggio che richiederebbero la realizzazione di 55 discariche. Passando ai benefici economici lo studio valuta in 473 milioni di euro le materie reimmesse sul mercato e sottolinea la creazione di un significativo indotto. Senza dimenticare che il recupero energetico ha totalizzato due milioni di Gigajoule.
Dopo queste informazioni, risulterà ancora più gradita la seguente notizia. Anche piatti e bicchieri monouso (escluse le posate!) entrano nel circuito della differenziata con un quantitativo stimato in circa 140.000 tonnellate l’anno. Dal 1 maggio si può e si deve fare, ricordandosi di pulire accuratamente i recuperandi. Un piccolo sacrificio ma ben ripagato.


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