Cina sempre più potenza, ma scopre il greening
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di Giovanni Vincenzo Fracastoro ed Emilio Paolucci | Politecnico di Torino


Questo articolo nasce dal lavoro svolto dagli autori nell’ambito
del Progetto EC2 (Europe-China Clean Energy Centre, http://www.ec2.org.cn/),
un centro finanziato dall’Unione europea per promuovere il trasferimento
tecnologico fra Europa e Cina nel settore delle energie pulite
.



Cercare di dare un quadro della situazione economica, energetica e sociale in Cina pensando ad essa come ad una realtà omogenea è un errore ancora diffuso, ma ormai non possiamo più permetterci di trattare da ignoranti gli americani o i cinesi che non sanno neppure dove sia l’Italia sulla carta geografica (da qualche parte in Europa...) continuando ad ignorare le differenze esistenti fra le varie Province e Regioni autonome Cinesi. La Cina è una realtà omogenea soltanto dal punto di vista politico, ma da tutti gli altri punti di vista - economico, culturale ed anche energetico - è un Continente con mille facce diverse.

             
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The article provides an overview of the Chinese energy landscape, analyzing Planet China’s impressive dynamics in addition to throwing light on its distinctive demographic and social features. it briefly outlines the key items in the 12th Five Year Plan, showing that the Chinese administration is attaching growing importance to issues like renewable sources, environmental aspects and the need for socioeconomic rebalancing.

It has to be stressed that renewable are no longer seen only as simply one more opportunity to grow for the national industry and exports thereof, but rather as a concrete solution to the energy and environmentrelated issues the Chinese economy is facing due to its development.

In that regard, a section of the article highlights the price that is paid in terms of air and water pollution by the Chinese population to support a growth rate that has been above 10% on average in the last 10 years. The article mentions development projects targeted at the hydroelectric (200 GW in the pipeline from now to 2020) and wind energy sector (plus 70 GW) without neglecting the nuclear (with a 60 GW of new capacity, again by 2020). The new strategy foresees the creation of a clean industrial sector that meets the National and international demand for technology and products. A vision that’s truly different from the european one, aimed at fostering demand by providing incentives, regardless of the presence of National manufacturers.

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Queste differenze possono costituire una debolezza (si veda il caso del Mezzogiorno italiano), oppure divenire il motore di un ulteriore sviluppo economico e sociale. Dopo anni di crescita indiscriminata (ma non selvaggia), che ha portato a decuplicare il reddito pro capite nel giro di 30 anni e a far divenire il grande Paese asiatico il principale esportatore del Mondo, la Cina vuole riequilibrare la situazione interna e migliorare le condizioni ambientali e di vita dei suoi cittadini.


LA SITUAZIONE ATTUALE
Confronto fra Cina ed Europa


Per cercare di capire un po’ meglio la Cina, iniziamo a riassumere i principali dati statistici di Europa e Cina e poniamoli a confronto. Ad una lettura superficiale di questi indicatori, rispetto all’Europa la Cina appare come un Paese:

povero, con un reddito pro capite quasi dieci volte inferiore a quello europeo;
arretrato, con un consumo elettrico pro capite due volte e mezzo inferiore a quello europeo e uno di energia due volte inferiore al nostro;
inefficiente, con intensità energetica quasi cinque volte superiore a quella europea;
inquinante, non in termini di emissioni pro capite, ma in termini di emissioni per unità di PIL.

In realtà, tali dati vanno letti alla luce di alcune considerazioni fondamentali, e articolati meglio rispetto ai fattori spazio e tempo. Le prime riflessioni da fare sono le seguenti:
se si considerano i dati economici alla luce del potere d’acquisto (PPP) e non del semplice reddito, le differenze fra gli indicatori economici si riducono di un fattore 3;
altre differenze fondamentali riguardano il fatto a tutti evidente che, a differenza dell’Europa, in Cina il PIL è costituito essenzialmente dall’industria manifatturiera, che presenta evidentemente una domanda di energia ben superiore a quella del terziario imperante in Europa. [...]



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