RUBRICA - Passato (quasi) prossimo
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La politica economica italiana finisce sotto la lente delle istituzioni internazionali (Moody’s declassa il debito dell’Italia, il Sole 24 Ore, 20 luglio). Si aggravano i nodi pensioni, mercato del lavoro e deficit e si assiste a un lento sfarinarsi dell’azione dell’Esecutivo (Economia senza Governo, il Sole 24 Ore, 12 luglio). Messa da parte ogni velleità nucleare, l’Italia decide di concentrarsi su una delle poche fonti presenti sul territorio: il geotermico. È lo stesso presidente Enel, Franco Viezzoli, a promettere un forte sviluppo di questa soluzione in vece dell’atomo (il Sole 24 Ore, 17 luglio).

I dati allarmanti sulla situazione energetica del Paese spingono a riconsiderare i combustibili solidi all’interno dell’italico mix di generazione (Senza carbone più difficile vincere la sfida energetica, il Sole 24 Ore, 20 agosto). Il caro benzina mette alle corde l’automobilista italiano e per correre ai ripari la soluzione immediatamente applicabile suggerita dalla componente politica è quella di procedere a una massiccia riorganizzazione della rete (Sui distributori di benzina in arrivo la scure di Bodrato. Il taglio dei punti vendita favorirà la liberalizzazione dei prezzi, il Sole 24 Ore, 13 agosto).

La questione degli investimenti in infrastrutture per la tutela ambientale - anche senza referendum - è al centro del dibattito. Per depuratori, inceneritori e discariche si invoca un’attenzione almeno analoga a quella riservata agli stadi di calcio, in una congiuntura che vede intere nostre regioni sopraffatte da rifiuti e inquinamento. Ma, guarda caso, mancano i soldi. (Fondi ambientali, Ruffolo vuole procedure in stile Colombiadi, il Sole 24 Ore, 2 luglio).

È sempre più inquietante la (ri)lettura dei quotidiani pubblicati giusto venti anni or sono. Troppi i nodi irrisolti lustro dopo lustro, le analogie tra ieri e oggi, le svolte (soprattutto energetiche) annunciate come irrinunciabili e risolutive e ancora adesso costrette a galleggiare nel mondo delle buone intenzioni.

[...] A proposito di mare, due notizie che fanno pensare (sempre sul leit motive del nulla cambia). L’eterno collegamento tra Calabria e Sicilia torna protagonista, in vero con toni non del tutto lusinghieri. Il ponte mangia miliardi. Finora ne sono stati spesi 55, altri 40 stanno per arrivare (Corriere della Sera, 4 agosto). Lo stato di salute del mare nostrum preoccupa e sollecita interventi per ridurne l’inquinamento: Il Mediterraneo è vivo, ma urgono interventi mirati (il Sole 24 Ore, 6 luglio). Al riguardo si invita alla lettura dell’articolo pubblicato su questo stesso numero! [...]



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