Impressioni su due piedi
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di Giuliano Agnolini


Se qualcuno crede alle coincidenze non ha motivo di ricredersi. Su che cosa? Che l’Italia è un Paese strano, il circuito massmediatico altrettanto e, ultima coincidenza, che sotto i referendum (anzi, alla vigilia, parentesi: non ci interessa sapere com’è andata anche se lo sappiamo) poco si sapeva e poco si è saputo su una rassegna fieristica che poteva essere utile per farsi un’idea su tante cose.

In altre parole, a Milano (nei padiglioni della vecchia Fiera, non quella del nuovo polo firmato dall’archistar Fuksas a Rho) si è tenuta - dal 7 al 9 giugno - la tre giorni espositiva di
Power-Gen Europe che ha messo in mostra quanto di meglio può offrire l’alta tecnologia nel settore della generazione e non solo. Ebbene, capita che in occasione della sagra del ranuncolo o del palio della lumaca, tv e giornali offrano ampia e colorita documentazione. Nelle occasioni precitate, frotte di telecamere e fotografi inseguono sindaci e promotori per la gioia di tutti (parenti compresi).

Dal sette a nove giugno, la rassegna meneghina è corsa via rispettando le attese di organizzatori, espositori e visitatori ma lasciando nello scrivente alcuni tratti di non euforica riflessione. La prima, per l’appunto, concerne il fatto che la sagra del ranuncolo o il palio della lumaca avrebbero goduto maggior ribalta. Eppure, si era sotto i referendum e si è sprecata molta energia in una serie di dibattiti televisivi e cartacei che per densità e qualità (talvolta, suvvia! - mi rovino - spesso) stanno all’ortodossia dialettica come, nella preparazione del soffritto, il concentrato al pomodoro. Utili ma di modesto gusto (anche nei toni espositivi). Bastava, quindi, farsi un giretto powergenico per vedere e capire negli stand come gira il mondo, con tutto il rispetto per come gira l’Italia.

Metto lì alcune considerazioni, in ordine sparso, maturate durante il passeggio fieristico.
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