Per chi suona la campana dell'energia
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a cura di geipeg









Ultimamente c’è stato molto su cui riflettere…
La crisi che ha investito la sponda africana del Mediterraneo e il terremoto in Giappone sono stati certamente due eventi eccezionali (anche se non del tutto imprevedibili). Eppure la reazione del comparto energetico è stata - per certi versi - scomposta. Molti tra gli addetti ai lavori hanno parlato di mercati impazziti, di portafogli da ricostruire, di strategie da ridefinire radicalmente, di andamenti dei prezzi da ritracciare.

Sembrerebbe che tu non la pensi proprio così
È come se un settore granitico, improvvisamente, avesse mostrato i suoi piedi di argilla e si fosse scoperto debole e vulnerabile. Eppure, a ben vedere, in quello che oggi sta succedendo nel mondo dell’energia non c’è nulla di nuovo. Ieri la stessa cosa era capitata nel settore finanziario e in quello immobiliare. Domani potrebbe riproporsi nel comparto dei trasporti o in qualsiasi altro ambito dell’economia.

Come fai ad esserne così sicuro?
L’individuo illuministicamente figlio di Diderot e D’Alembert pensa di poter avere il dominio su tutto o per lo meno di poter pianificare ogni cosa, dalla culla alla tomba; e tende troppo facilmente a dimenticare che ogni sua attività è rischiosa per definizione. A volte si sveglia bruscamente da questa illusione e - allora - succede quello che sta succedendo... Constato un certo residuo cartesiano in termini di rigidità interpretativa della realtà. Non si può ingabbiare tutto! [...]

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