La pianificazione per le emergenze nucleari

di Enrico Mainardi


La pianificazione dell’emergenza rappresenta l’ultimo dei livelli previsti nell’approccio della difesa in profondità, adottato nella filosofia di sicurezza delle installazioni nucleari quale protezione a fronte della componente residua del rischio.

La difesa in profondità nei reattori di III generazione
Nei reattori ad acqua leggera si possono individuare tre livelli o barriere principali nell’ambito di tale approccio di difesa. La guaina del combustibile nucleare costituisce la prima barriera, per impedire il contatto diretto tra combustibile e fluido refrigerante e per evitare il rilascio dei prodotti di fissione nell’ambiente circostante. Una seconda barriera è costituita dal recipiente in pressione, in acciaio, contenente il nocciolo.
La terza barriera è rappresentata dall’edificio di contenimento primario e formata da una o più strutture di contenimento esterno che racchiudono il recipiente in pressione, i circuiti idraulici e tutti gli apparati che, in caso di rottura, potrebbero rilasciare all’ambiente esterno del materiale radioattivo. Grazie alla progettazione accurata di tali barriere principali, molti tra i reattori di terza generazione avanzata accrescono ulteriormente le garanzie circa il contenimento della radioattività in tutte le circostanze possibili. Anche in caso di gravi ed estremamente improbabili incidenti con fusione del nocciolo, tali reattori sono progettati e costruiti in modo che le ripercussioni radiologiche attorno all’impianto restino molto limitate, rendendo superflua l’evacuazione della popolazione ed evitando danni permanenti all’ambiente circostante. [...]

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