L’e-book interessa il mondo dell'energia?

la nostra libreria di redazione (particolare)di Paola Sesti


Sul tema dell’editoria elettronica e delle sue opportunità di sviluppo, Nuova Energia ha voluto avviare un tavolo di riflessioni sparse (qualcosa di meno ambizioso di un vero e proprio sondaggio), interpellando i consulenti in materia di comunicazione e relazioni esterne con i quali abitualmente è in contatto.
Proprio questi soggetti potrebbero infatti rappresentare il target ideale di ebook & company: persone spesso in viaggio per lavoro, abituate a leggere e a informarsi con frequenza, confidenti nell’uso delle nuove tecnologie. Molti gli spunti emersi.
Un primo dato interessante: nessuno degli interlocutori è stato colto di sorpresa, anzi ognuno ha mostrato conoscenza e interesse - più o meno diretti e personali - nei confronti dell’argomento, spesso sottolineando che se ne sente parlare da almeno quattro o cinque anni. La domandina dalla quale siamo voluti partire - leggi abitualmente in formato elettronico contenuti tradizionalmente veicolati dalla carta stampata? - ha prodotto risposte tra le più varie. L’abbonamento a quotidiani in versione elettronica è molto diffuso, ma raramente sostituisce quello cartaceo; si tende ad utilizzare il virtuale nella fase di ricerca, spesso limitandosi alla consultazione dell’home page della testata di riferimento (ben diversa dalla prima pagina di un giornale), e per comodità di archiviazione. Spesso le pagine dei quotidiani ricevute in formato PDF sono stampate per una consultazione più dettagliata.

Certo, la carta pesa... e il consumarne meno fa bene all’ambiente. Ma l’editoria elettronica, specie nel caso dei libri, cancella indubbiamente alcune sensazioni. Non è solo una questione di tatto: viene meno il piacere della collezione, di scorrere lo sguardo e la mano sui dorsi allineati, di ritrovare la propria grafia in un appunto a margine. Viene a mancare la percezione fisica di quanto hai già letto e quanto ancora ti manca... È certamente diverso vedere il segnalibro che avanza tra le pagine o visualizzare un numero a fondo schermo. Cambia il rituale.
Ma, in fondo, secondo altri è solo una questione di abitudine e di addestramento (soprattutto per le nuove generazioni): i tablet utilizzati per la lettura offrono comunque una sensazione tattile, che garantisce inoltre una maggiore immediatezza di azione rispetto alla mediazione del macchinoso mouse.

Oltre al peso, anche il volume è considerato un limite. Le case moderne (lo stesso vale per gli uffici) hanno sempre più problemi di spazio e certo non possono ospitare le biblioteche di una volta. Quello che è successo con le fotografie - oggi una chiave USB può contenere l’equivalente di un intero armadio di stampe - potrebbe accadere ai testi letterari e alle pubblicazioni scientifiche.
Infine, alcune considerazioni legate al supporto: in un tempo in cui si sentono sempre più mamme invitare i propri pargoli più o meno cresciuti a non stare incollati allo schermo per ore, che fa male agli occhi!, anche alcuni adulti segnalano questa difficoltà legata alla lettura on screen. Ci si affatica la vista - dopo ore - e inoltre questo tipo di fruizione ricorda troppo il lavoro; anche solo per una questione psicologica dunque, per leggere un buon libro preferisco la carta.


_La rinuncia
_all'incanto della
_lontanza dischiude
_altri orizzonti, non
_meno fascinosi

Walter Benjamin

Sempre più, tuttavia, i ritmi e la tipologia di lavoro impongono velocità, immediatezza, il tutto e subito. E all’elettronica viene riconosciuta la capacità di rispondere a questo bisogno. Nel tempo libero, a casa, durante gli spostamenti per lavoro, rappresenta una soluzione comoda, veloce, immediata, intuitiva.
C’è chi avanza qualche dubbio in merito alla compatibilità tra i concetti di velocità e qualità, soprattutto per articoli scientifici e materiale con elevata ricchezza di contenuti. Oggi Internet presenta problemi di copyright e non facilita in alcun modo la selezione qualitativa: anche sul tema energia gira molta spazzatura, confezionata ad hoc per sembrare attendibile. I temi della tutela della qualità, dell’attendibilità e della verifica dei contenuti andrebbero certamente affrontati seriamente, in vista di una massiccia diffusione dell’editoria elettronica.

Diverse le posizioni sulla questione costi. Per quanto riguarda l’hardware, la barriera del prezzo non è considerata insormontabile... soprattutto quando si pensa ai costi dei nuovi telefoni intelligenti e ai tempi medi di sostituzione di questi apparati. Però, proprio per l’esigenza del tutto e subito, la connettività è considerata variabile di peso assoluto; quindi l’acquisto di un prodotto specifico solo per la lettura è considerato come un di più, per chi già possiede e utilizza abitualmente un tablet PC. In una realtà multitasking, solamente leggere (e scrivere) sembra essere riduttivo...
Sul software la questione pare essere più delicata; si ritiene che l’editoria elettronica potrebbe prendere davvero piede solo se, a parità di qualità e di contenuti, costerà sensibilmente meno rispetto alla versione di carta. In ogni caso, il parere prevalente è che i tempi siano maturi per una diffusione sempre più capillare dell’editoria elettronica. Da qui a meno di dieci anni, nel caso della generazione di carta; sicuramente in tempi più brevi per chi già dall’asilo comincia a confrontarsi con il computer (ma per questi soggetti, forse, il supporto è ancora un po’ troppo caro!).
E come strumento di lavoro all’interno delle strategie di marketing? Vista la tipologia dei soggetti interpellati da Nuova Energia, la domanda è stata tenuta per ultima e non ha deluso le attese (per lo meno dei supporter dell’ebook). La comunicazione deve stare al passo con i tempi, anzi spesso deve saperli anticipare. Quindi, questo nuovo modo di leggere dovrà essere tenuto in considerazione, dovrà generare nuove applicazioni e un possibile nuovo linguaggio pubblicitario. Non in un futuro remoto, ma entro i prossimi 4 o 5 anni.
Questi nuovi linguaggi, generati dai nuovi supporti, potranno essere utilizzati anche nel marketing: ogni prodotto che riesce a connotarsi come nuovo, utile, avveniristico, ha un eccellente ritorno. L’azienda che saprà sfruttare nuove applicazioni per fare comunicazione o addirittura per vendere un prodotto o un servizio, potrà beneficiare di un vantaggio competitivo. Si dovrà puntare su una massima qualità percepita, insieme ad immediatezza e intuitività.

Un’ultima considerazione, o forse si tratta solo di un auspico: non necessariamente il confronto tra carta e silicio deve concludersi in termini di vinti e vincitori, con l’ampliamento del mercato da parte di un contendente che si traduce in perdita da parte dell’altro. Si potrebbe, invece, innescare un circuito virtuoso, come è già successo nel caso delle infrastrutture tangibili di trasporto e intangibili di comunicazione. All’inizio di questo secolo, la maggior parte degli studi di settore prevedeva una parziale diminuzione della mobilità fisica individuale, imputabile soprattutto alla diffusione della mobilità virtuale (a partire dal telelavoro).
Ci si aspettava, quindi, un graduale decongestionamento delle infrastrutture di trasporto. La realtà ha evidenziato un fenomeno opposto: l’accresciuta facilità (e rapidità) di comunicazione ha favorito lo sviluppo delle relazioni. Un primo contatto, magari virtuale, ha spesso generato una nuova domanda di scambi e di interazioni, questa volta fisici. Come un lievito, in questo caso l’ICT ha fatto aumentare i volumi dei traffici merci e della mobilità delle persone.
E se lo stesso fenomeno si dovesse ripetere anche nel caso dell’ebook? L’editoria elettronica potrebbe anche riattivare una parte dell’utenza che oggi dedica alla lettura una frazione limitata o residuale del proprio tempo, riavvicinandola anche al libro tradizionale; creando una domanda non concorrenziale o sostitutiva alla carta stampata, ma aggiuntiva e - addirittura - con un potenziale effetto volano. Qualcosa di simile sta succedendo nel caso della musica: si arriva più velocemente ai contenuti di interesse, assicurandosi (più o meno legalmente) una prima fruizione. Ma questo, spesso, è solo un passaggio che porta all’acquisto, oltre che di un file, del prodotto tangibile. Allo stesso modo, quando sul mercato fecero capolino i Compact Disk, in molti decretarono la fine del vinile. Il quale non solo non è scomparso - se pur ridimensionato in termini di diffusione - ma oggi è ritenuto un prodotto di nicchia di assoluta qualità.

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A RIMINI L'INTANGIBILE SI TOCCHERÀ CON MANO

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A marzo anche l’intangibile... si potrà toccare con mano! Si svolgerà a Rimini la prima edizione di Ebook Lab Italia, mostra-convegno per l’editoria digitale. Un grande laboratorio dove conoscere le novità del settore, discutere ed informarsi sui grandi temi che stanno rivoluzionando questa industria, approfondire i vari aspetti
dell’intera filiera: dagli ebook alla stampa on-demand, dai nuovi dispositivi di lettura da provare all’analisi
dei modelli di business, dalla narrativa ai libri di testo, dai quotidiani ai dizionari. Ebook Lab Italia si svolgerà
dal 3 al 5 marzo 2011 nel nuovissimo Palacongressi di Rimini inaugurato nell’autunno 2010.
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