Sacchi: "Brasile, un futuro a ritmo... di business"

di Fabio Terni


Il settore dell’energia in Brasile è definito dal Piano Decennale per l’espansione dell’energia (EDP 2008-2017), approvato il 3 agosto 2009 dal Ministero delle Attività estrattive e dell’energia, tramite il Decreto Legge numero 287.
Il dimensionamento del fabbisogno atteso di energia è stato valutato su ipotesi macroeconomiche che tengono conto della crescita del Pil per il decennio studiato.
Tre gli scenari esplorati. Il primo, di riferimento, è considerato il più probabile e assume un tasso di crescita medio del Pil del 4,2 per cento l’anno, cui corrisponderebbe un’evoluzione della domanda di energia elettrica pari al 4,8 per cento sempre su base annua. I due scenari alternativi propongono livelli di crescita leggermente inferiori (più 3,2 per cento per il Pil e più 3,9 per cento in termini di kWh consumati) o superiori (rispettivamente, più 5,1 e 5,5 per cento).
In risposta a questa evoluzione, la capacità di generazione interna dovrà presumibilmente raggiungere i 76,2 GW nello scenario di
riferimento, potendo comunque oscillare tra un minimo di 69,4 e un massimo di 81,2 GW. Ciò significa dover garantire un aumento annuo di oltre 2.600 MW per i prossimi dieci anni (sempre nello scenario di riferimento) che potrebbero addirittura superare i 3.000 MW se, invece, si concretizzeranno i tassi di sviluppo più ottimistici.
Parte da questi dati, certamente di rilievo, l’incontro di
Nuova Energia con il responsabile dell’ufficio ICE di San Paolo, Giovanni Sacchi
.

PROSEGUE SU QUESTO NUMERO DI NUOVA ENERGIA
IL RAPPORTO DI COLLABORAZIONE CON L'ICE
CHE PREVEDE UNA SERIE DI APPROFONDIMENTI
SU SINGOLI PAESI O MERCATI E SULLE OPPORTUNITÀ
CHE TALI REALTÀ OFFRONO ALLE IMPRESE ITALIANE
CHE OPERANO NEL SETTORE DELLA MOBILITÀ
E DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE.

...

Proviamo a tradurre quei MW in euro...
L’investimento previsto per l’espansione della produzione energetica nell’orizzonte decennale è di circa 29 miliardi di euro, dei quali circa 23,2 miliardi saranno destinati al settore idroelettrico e 5,8 miliardi alle unità termiche.
L’intenzione di aumentare sensibilmente la quota di fonti rinnovabili nell’offerta interna di energia, e più in generale l’incremento della potenza disponibile, richiederanno anche massicci interventi sul settore della distribuzione. L’investimento previsto è di circa 10,3 miliardi di euro in linee di trasmissione e di circa 4,9 miliardi di euro in sottostazioni e trasformatori. [...]

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