Far comunicazione con la cultura

di Giuliano Agnolini


Comunicare può essere facile e necessario, soprattutto, in un’era dove la comunicazione rappresenta un vettore assai carico di contenuti. Si comunica anche con una stretta di mano, e questa è un’operazione facile. Può essere un po’ più impegnativo per un’azienda che opera in settanta Paesi ed è quotata nelle Borse di Milano e New York. A questo punto la faccenda si complica.
Non basta soddisfare il lato edonistico e formale del medium utilizzato ma è necessario aggiungere un valore, quello che un tempo i filosofi del linguaggio chiamavano messaggio. Ed eni ha molto di suo da comunicare. È un dialogo con l’esterno che si veicola attraverso vari canali ma che assume un particolare significato se utilizza quello della cultura.
Non c’è nulla di strano o di apparentemente contraddittorio concepire che un colosso aziendale, assai muscolare sotto il profilo economico e tecnologico, coltivi una comunicazione anche alta. E non è neppure una novità. Basti ricordare che il suo fondatore, in coincidenza con i primi passi di eni, ha creduto nella promozione di valori artistico-culturali con tenace concretezza e significative, talvolta dirompenti, aperture rispetto agli stagnanti climi di allora. [...]

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