La green economy che vogliamo

di Andrea Molocchi, responsabile Studi Amici della Terra


In vista della redazione del Piano d’azione nazionale sulle fonti rinnovabili, che la nuova direttiva chiede agli Stati Membri entro il 30 giugno 2010, si è acceso da qualche mese il dibattito sui settori in cui le rinnovabili possono trovare più efficiente dispiegamento nel nostro Paese, sulle modalità per ampliarne i benefici industriali e occupazionali, nonché sugli strumenti e sui livelli di incentivazione più opportuni.

Seppur con modalità diverse e in misura generalmente inferiore
rispetto
al termoelettrico,
anche le rinnovabili
non sono esenti
da problematiche
ambientali

Un vero rompicapo, data l’urgenza di contenere i relativi oneri di incentivazione che, finendo per ricadere su famiglie e imprese, potrebbero risultare letali in questo periodo di prolungati sacrifici.
Lo testimonia, ad esempio, un recente incontro in Confindustria in cui l’ufficio studi dell’Enea ha prospettato i numeri di un graduale e sostanziale ridimensionamento degli incentivi per le tipologie di impianti di cui si prevede una maturazione del livello di competitività.
Questo articolo intende contribuire al dibattito in corso fornendo alcune valutazioni sulla possibilità di valorizzare i costi esterni ambientali della produzione di elettricità ai fini di una definizione più razionale ed efficiente dei livelli di incentivazione delle rinnovabili elettriche. [...]



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