RUBRICA - Passato (quasi) prossimo
a cura di Giorgio Stilus


Estate 1989. Il Club dei sette è diventato il G8, le geishe sono state ridotte a escort, Murdoch ha preso il posto della Thatcher, Silvio Berlusconi quello di Sosuke Uno, qualche timido turista si è trasformato in agguerrito black block… e poco altro ancora. Sfogliando, in parallelo, i quotidiani attuali e quelli del luglio 1989 viene davvero la tentazione di limitarsi a questa sintesi. Forse poco generosa, ma non lontana dal vero.

Le analogie tra oggi e allora sono infatti impressionanti - quasi un gioco del destino - con pochi trascurabili dettagli sul nome dei personaggi. È la vigilia dell’incontro dei “grandi della Terra” che - allora - erano solo sette, non essendo ancora entrata la Russia nel salotto buono dell’economia mondiale. L’incontro si svolge all’ombra della Tour Eiffel, in una città blindata causa assedio di turisti (sic!). Temi centrali sono la povertà del mondo e la salute del Pianeta. Che novità! Verso il vertice di Parigi - La tutela dell’ambiente al centro dei colloqui. Per i sette abito verde di rigore (Sole 24 Ore, 11 luglio); A Parigi i sette tinti di verde: “Dobbiamo salvare il Pianeta”. Approvata la proposta italiana per un incontro internazionale a Roma di diritto ambientale (Sole 24 Ore, 16 luglio); Il vertice dei poveri e dell’ecologia. Parigi sotto assedio vive la sua settimana di follie (Corriere della Sera, 13 luglio).

Il Corriere della Sera, in versione The Guardian, dedica un articolo di prima pagina agli scandali rosa del Sol Levante: Troppe geishe per Uno: frana il partito al governo. Il mondo politico giapponese sconvolto dalle rivelazioni sulla vita amorosa dell’uomo pulito di Takeshita. Se ora va a Parigi rischia che una donna come la signora Thatcher non gli stringa neppure la mano (Corriere della Sera, 1° luglio).
Dice il saggio (?) giapponese: Sotto l’ombelico ognuno cessa di essere una personalità… Ma per i mass media questa è una ghiottoneria da non lasciarsi sfuggire, anche se viene liquidata nel giro di un paio di giorni.
I Grandi della Terra sono tutti amici, ma - allora come oggi - non si rinuncia al campanile e sotto i sorrisi ostentati traspare qualche ruggine. Protagonista, al riguardo, la Lady di ferro. Mitterand, maestro di cerimonie, deve subire una bacchettata della Thatcher. Ironie francesi sulla squadra italiana (Corriere della Sera, 13 luglio). In Italia si invoca una cura ricostituente a base di par condicio per la televisione pubblica, accusata di colorare le informazioni a seconda della convenienza politica: Ecco la mappa delle faziosità in tv (Corriere della Sera, 11 luglio). Ma non era solo un malcostume dei giorni nostri? E pensare che allora non c’era neppure Internet!

Spenta la luce dei riflettori sul Club dei sette, l’Italia si ritrova al buio, e non solo in senso metaforico. Il PEN rimane una sequenza di pagine bianche sempre promesse eppure mai scritte; mentre il blackout, a lungo minaccia paventata, diventa una amara realtà per vaste zone del Mezzogiorno. Energia senza Piano, Italia più dipendente. Diventa difficile perfino costruire i collegamenti per le importazioni. Cresce a ritmi sempre più accelerati il fabbisogno nazionale di elettricità (Sole 24 Ore, 2 agosto); Piano energetico, addio. Tensioni sociali, giochi di lobby, divergenze politiche, rimettono in discussione le scelte già fatte. Si allarga la pressione ambientalista contro l’uso del carbone (Corriere della Sera, 19 luglio). Il Piano energetico affonda a Sud. Anche se gli impianti funzionassero mancherebbe comunque il 33 per cento di energia (Sole 24 Ore, 26 luglio); Incentivi al risparmio energetico in attesa che parta il nuovo Pen. Approvati da Battaglia 38 progetti che prevedono quasi 200 miliardi di investimenti (Sole 24 Ore, 18 agosto).
Commovente l’entità del risultato promesso una volta implementati i vari programmi: un risparmio pari a 0,12 Mtep. Quantità che l’Italia oggi “brucia” ogni 6 ore. La scelta suicida di brancolare nel buio trova l’apoteosi nella vicenda Brindisi.
Quel ginepraio politico che ha bloccato la centrale. Dietro la battaglia della carta bollata uno scontro di interessi che in Puglia divide partiti e forze economiche (Corriere della Sera, 19 luglio); Mezza Italia da ieri senza luce. Occupata la centrale di Brindisi. Dura protesta dopo la sospensione dei lavori del nuovo impianto Enel (Sole 24 Ore, 19 luglio); Brindisi ancora bloccata: anche oggi black-out Enel (Sole 24 Ore, 20 luglio); Enel, il blocco a Brindisi costa 9 miliardi al giorno (Sole 24 Ore, prima pagina, 20 luglio); Mentre l’impianto di Brindisi resta bloccato, l’energia del Nord Europa riduce i black-out al Sud. E l’Enel a caccia di elettricità incentiva gli autoproduttori (Sole 24 Ore, 21 luglio); Brindisi, ancora ferma la centrale e nel Sud continuano i black-out (Sole 24 Ore, 22 luglio); Nel Sud i soliti black-out. Cantieri Enel a singhiozzo bloccati dalle guerre locali (Sole 24 Ore, 25 luglio); Battaglia promette a Brindisi una centrale con meno carbone (Sole 24 Ore, 29 luglio); A Brindisi meno carbone e più gas. I cantieri riaprono a Ferragosto. Ma verdi e comunisti contestano ancora: “Accordo svenduto” (Sole 24 Ore, 15 agosto); La centrale Enel di Brindisi costerà 1.500 miliardi in più (Sole 24 Ore, 5 agosto).

Un mese a dir poco surreale, riletto a 20 anni di distanza. Il resto dell’Italia, quella vera e reale, intanto, vive - quasi dovendosene pentire? - una fase di espansione economica e quindi una dinamica di forte crescita dei consumi di kWh. Giugno, tornano a correre i consumi elettrici (+5,8 per cento): la domanda estiva accelera rispetto a quella dei mesi precedenti (Sole 24 Ore, 4 luglio); E il recupero è confermato dai consumi di elettricità (Sole 24 Ore, 22 luglio); Luglio, consumi elettrici ancora di corsa (più 3,8 per cento). Nei primi sette mesi dell’89 una crescita del 4,7 per cento (Sole 24 Ore, 4 agosto).
Non sapendo pensare al presente, l’Italia dell’energia si consola con piani di lungo periodo e guarda direttamente al 2000. Spunta, infatti, come soluzione alla carenza di energia, l’opzione dell’eolico; suvvia, basta avere solo una dozzina di anni di pazienza! Soffia il vento, arriva l’energia. Dopo anni di ricerche ora i generatori eolici possono dare un contributo al Piano energetico nazionale. L’Italia dovrebbe contribuire con 600 MW al 2000 (Corriere della Sera, 1° agosto).
Commentando la previsione, Mario Silvestri (Politecnico di Milano) usa parole dure e che oggi possono sembrare inappropriate - è penoso andare alla caccia di un’energia casuale, più ancora dell’energia solare diretta - dietro le quali si legge la frustrazione di un uomo che di energia ne capiva davvero, “costretto” a sentir l’Italia parlare di un attico prima ancora di aver pensato a scavare le fondamenta della casa.

A sorpresa, dopo tanti mesi di pressione mediatica, l’argomento petrolio rimane nell’ombra con poche fugaci apparizioni sulle pagine delle principali testate italiane: Petrolio: prezzi stazionari e attività in rallentamento. In attesa che venga modificato il contratto sul greggio al Nimex (Sole 24 Ore, 2 luglio); In consistente diminuzione i prezzi del petrolio greggio. Per il cessato pericolo degli scioperi e per la sufficienza delle scorte (Sole 24 Ore, 29 luglio). Il discorso vale, a maggior ragione, per il nucleare che scompare letteralmente dai menabò dei giornali. Un solo articolo di rilievo spetta al Corriere della Sera del 12 luglio - L’atomo sovietico? Un guasto continuo. Grido d’allarme della stampa: nel solo mese di giugno gli impianti nucleari hanno lamentato 30 incidenti - a dimostrazione di quanto sia stata miope la scelta di azzerare l’atomo made in Italy senza far nulla per ridurre i rischi là dove effettivamente si manifestavano. L’America di Bush – sembra strano a 20 anni di distanza, vero? – si propone come esempio virtuoso nella lotta all’inquinamento, grazie anche all’introduzione di strumenti innovativi: Politica ecologica a colpi di mercato. I diritti a inquinare previsti dal Piano Bush incentivano la tutela dell’ambiente (Sole 24 Ore, 7 luglio); Usa, il Piano Bush sull’ambiente passa all’esame del Congresso (Sole 24 Ore, 22 luglio); Lezione di energia dalla California. Molti parallelismi tra la situazione italiana e quella dello stato americano (Sole 24 Ore, 13 luglio).

Anche in piena estate la Lombardia resta, intanto, ostaggio dell’immondizia: Emergenza discariche a Varese. Contestazione sui tre inceneritori progettati dalla Provincia (Corriere della Sera, 5 luglio); Rifiuti, la palla ai privati. Il Pirellone si arrende: “Ben venga chi sa come uscire dalla crisi”. Franche ammissioni sul clamoroso fallimento del progetto regionale di smaltimento della spazzatura (Corriere della Sera, 6 luglio); Mantova sommersa di rifiuti. Cinquecento tonnellate di immondizia in strada e nei cortili delle aziende (Corriere della Sera, 7 luglio).

In conclusione, due curiose vicende che riguardano l’Ente elettrico di Stato. L’Enel costruisce centrale “pulita” a Perugia, annuncia il Sole 24 Ore del 4 luglio. L’articolo spiega che si tratta di un sistema innovativo per una centrale termoelettrica, che utilizza non meglio definito polverino fossile; elegante sinonimo per non citare il termine carbone (pulito). Questo sì che è vero marketing! Altrettanto curiosa un’altra notizia, pubblicata dal Sole 24 Ore il 3 agosto nelle pagine (a pagamento) dedicate ai servizi speciali. L’articolo raccoglie un “appello” dell’Enel. Come difendersi dal caro bolletta. Grazie alle pompe acqua calda a basso costo. L’Enel lancia una campagna promozionale per incoraggiare gli utenti alla installazione di queste speciali apparecchiature. Della serie, nessuno mi ascolta, visto che 20 anni dopo sarà a2a a rilanciare sul piatto della convenienza la stessa proposta, senza che nel contempo l’idea abbia sfondato tra i consumatori italiani.