All'attacco di Marte con un propulsore nucleare

di Elvina Finzi e Carlo Lombardi - Dipartimento di Ingegneria Nucleare del Politecnico di Milano

Lo spirito d'avventura ha connotato da sempre l'esperienza umana: cantato dai poeti fin dall'antichità, ha segnato la storia e lo sviluppo dell'umanità e si è avvalso di tutte le innovazioni tecnologiche per rendere possibile la scoperta del nuovo. Di questi tempi, quando sembra che la Terra sia diventata un piccolo villaggio dove tutti si conoscono, si frequentano e si ritrovano con facilità, pare che l'ignoto si stia sempre più riducendo e che le terre dove hic sunt leones vadano rimpicciolendosi fino a scomparire rapidamente. Resta allora solo l'infinitamente piccolo, il mondo della materia che conserva ancora profondimisteri e l'infinitamente grande, lo spazio, l'universo che solo ora si incomincia a esplorare. A partire dagli Anni Cinquanta, dal lancio dello Sputnik, il primo satellite artificiale e soprattutto dalla messa in orbita di Gagarin, il primo cosmonauta, la conquista dello Spazio è entrata nell'immaginario collettivo e lo sbarco dell'uomo sulla Luna l'ha consacrata come una possibile realtà. [...]

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