D'Ascenzi: "se continua così scordatevi sensibili riduzioni"

di Danilo Corazza 

Come giudica la situazione del mercato del gas e come vivono le vostre associate i cambiamenti in atto?
Il giudizio sul mercato del gas lo hanno espresso chiaramente i presidenti dell'Antitrust e dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas. La competizione sul mercato del gas è ancora modesta e la presenza di un operatore dominante come l'Eni peggiora il quadro della concorrenza. Se si aggiunge che in Italia i prezzi del metano sono i più alti d'Europa, abbiamo in pratica riassunto quello che noi, per conto delle nostre aziende, ripetiamo ormai da anni. Se la liberalizzazione continua così, gli utenti si possono anche scordare che vi possano essere delle significative diminuzioni di tariffe. Con la forma attuale, la concorrenza si gioca soltanto sull'ultimo anello del mercato, quello della distribuzione; di conseguenza non potranno esserci variazioni più significative del 3-5%. Nulla a che vedere con quanto accaduto nelle telecomunicazioni. Per avere effetto sulle bollette il prezzo deve essere il più basso all'origine. I costi (e di conseguenza i margini per ricavi ed eventuali investimenti) sono troppo elevati per l'imposizone fiscale. Magari tassassero il gas come gli alcolici! Su questi pesa il 20% d'IVA; sul gas, oltre all'IVA ci sono imposte che arrivano fin quasi al 50%. Con la situazione bloccata nelle importazioni e la posizione dominante dell'ex-monopolista, l'Italia è in una situazione in cui la domanda cresce, ma l'offerta è sempre costante. Con questa dinamica l'economia insegna che il prezzo non può certo scendere.[...]

 

 

 

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