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Cattura e stoccaggio dell'anidride carbonica: ecco gli ultimi sviluppi Stampa E-mail
di Giorgio Dodero, IPG Industrial Project Group Srl e Giuseppe Girardi, ENEA

Lo sviluppo economico mondiale dipende dalla disponibilità di fonti energetiche e oggi, soprattutto, dai tre combustibili fossili: carbone, petrolio e gas naturale. Purtroppo, la loro combustione produce larghe quantità di anidride carbonica, responsabile dell’effetto serra. La maggior parte degli scienziati concorda che per mitigare i cambiamenti climatici in atto sia necessario ridurre le emissioni di CO2 almeno del 50 per cento, tenuto conto che l’effetto combinato di un aumento dell’efficienza delle trasformazioni energetiche, dell’utilizzo delle energie rinnovabili e dell’incremento dell’utilizzo del nucleare non è sicuramente sufficiente a contenere in modo adeguato tali emissioni.
In questo quadro abbastanza pessimistico risulta importante utilizzare a breve le tecnologie per la cattura e lo stoccaggio della CO2. Quando nasce la necessità di risolvere – o almeno di attenuare – una importante problematica ambientale, il mondo scientifico cerca di individuare i processi più adatti, in primis tra quelli già utilizzati in altri settori produttivi (nel nostro caso, principalmente nella petrolchimica) o in alternativa studiando nuove opzioni. Lo scopo di questo contributo è quello di illustrare quanto discusso nei recenti più importanti eventi a livello internazionale, dedicati agli aggiornamenti sugli ultimi sviluppi di queste tecnologie denominate CCS (Carbon Capture & Storage). [...]

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