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Abstract in italiano

Biofuel Development: Creation and Controversy


I
biofuel non sono un’invenzione moderna. Al contrario, furono proprio i biocombustibili a dare il via ai primissimi anni di vita dell’automobile. Rudolf Diesel progettò il suo motore perché funzionasse con i combustibili verdi, e alla World Exhibition di Parigi (1900) lo alimentò con olio vegetale. Henry Ford inventò lo storico modello T pensando a un pieno di biofuel, e lo stesso Nicolas August Otto, inventore del motore a combustione interna, usò – all’inizio – bioetanolo.
Il passaggio al petrolio fu una diretta conseguenza dell’abbondanza e dell’economicità di questa materia prima, negli anni del boom della motorizzazione. Questo articolo di approfondimento, firmato da Justin Dargin, riprende e amplia un tema già affrontato sul numero 6-2007 di
Nuova Energia: la corsa ai biocombustibili può avere dei limiti e delle controindicazioni? A volte la cura può essere più dannosa del “male” che si prefigge di combattere?
Presentando un’analisi dettagliata dei diversi modelli di sviluppo approntati dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea, Dargin richiama l’attenzione su alcune variabili chiave, come la reale valutazione delle emissioni lungo tutto il ciclo di vita. È provato, infatti, che “imbarcare” in Indonesia o in Malesia biodiesel da utilizzare poi in Europa genera un maggiore quantitativo di gas serra rispetto a quello risparmiato non bruciando gasolio.
L’autore pone anche l’accento sugli impatti gravanti le colture alimentari. Già nel 2010 in America le produzioni food e no food potrebbero entrare in conflitto; si pensi che per alimentare il pieno di un SUV – che in media basta per un paio di settimane – serve l’equivalente di grano che potrebbe sfamare una persona adulta per un anno intero. Un americano medio “brucerabbe” quindi nel serbatoio del proprio bolide a quattro ruote, in un anno, grano sufficiente ad alimentare da 20 a 30 persone.
Ampio spazio viene dato anche all’analisi delle variabili di prezzo. Il tutto, in attesa della seconda generazione che potrebbe davvero costituire un punto di svolta e annullare molti dei problemi e delle perplessità attuali.


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