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PAUSA-ENERGIA
 
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di Giorgio Stilus

La questione Montalto sintetizza in pieno la schizofrenia energetica (e politica) dell’Italia (non solo di allora). Dalle colonne del Sole 24 Ore del 2 marzo l’Enel lancia l’aut-aut. Viezzoli sollecita il Governo sul futuro dell’impianto: Non ci sono alternative all’ipotesi del nucleare. Due giorni dopo, sulla stessa testata, Alessandro Ortis rafforza il messaggio: All’estero nucleare è bello. Nella diversificazione delle fonti energetiche l’Italia è più indietro degli altri Paesi. C’è apprensione tra gli addetti ai lavori. Tanto più che i consumi energetici del Paese vivono una fase di robusta crescita: la domanda di kWh a febbraio lievita del 6 per cento rispetto all’anno prima.
I rapporti dell’AIEA e della commissione Spaventa smontano la tesi di chi mette sullo stesso piano Chernobyl e un impianto made in Italy: Montalto ha vinto la prova sicurezza (Sole 24 Ore, 13 marzo). L’alternativa di puntare su una riconversione è giudicata pura fantascienza: Fatti i conti, alternative zero. Impercorribile la trasformazione a metano: costerebbe quasi 3mila miliardi in più (Sole 24 Ore, 13 marzo).
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