Clean development mechanism: due passi avanti, uno indietro |
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di Alex Stillavato e Giorgio Vicini, Fondazione Eni Enrico Mattei
L'immagine peculiare di un commercio globale dei permessi di emissione dei gas serra - commercio, che tra le altre cose, serve ad esportare nei Paesi più poveri soldi, tecnologia a basso impatto ambientale e, non da ultimo, sviluppo sostenibile - ha costituito uno dei punti cardine delle negoziazioni che hanno dato vita al Protocollo di Kyoto nel 1997.
Più precisamente, il mezzo attraverso il quale i Paesi in via di sviluppo possono ottenere i benefici citati, è conosciuto con il nome di Clean Development Mechanism (CDM), strumento flessibile previsto dall'articolo 12 del Protocollo. [...]
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