Spazio, ultima frontiera (dell’innovazione energetica) |
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Spazio, ultima frontiera
(dell’innovazione energetica)
di Alessandro D’Amato, I-Com
Grazie a nuovi campi d’interesse - tra cui l’estrazione mineraria degli asteroidi, l’energia solare spaziale e il turismo spaziale - la new space economy offre anche un ventaglio di opportunità legate alla sostenibilità e all’innovazione energetica
“L’albergo è davvero deprimente. Tetro. La sera non si sa cosa fare. Ci sono solo delle vecchie. Una di queste, stasera, guardando il cielo, mi ha chiesto: Secondo lei c’è vita in qualche altra parte dell’Universo? Beh spero di sì, per dio! Il fatto che non ci sia qui non deve farlo escludere in assoluto”.
Battute a parte (questa è di Romano Bertola, l’inventore di Joe Condor, l’olandesina, El merendero), la vita sulla Terra è da tempo strettamente correlata alla resilienza di molte infrastrutture che si trovano nello spazio. Grazie ai satelliti sono possibili, tra le altre cose, le comunicazioni in tempo reale, il timing delle transazioni bancarie e finanziarie, la geolocalizzazione, il monitoraggio della superficie per le previsioni meteorologiche e per gli impatti dei cambiamenti climatici, nonché la ricognizione e la pianificazione strategica in campo militare.
Benché sia ormai universalmente riconosciuto il ruolo centrale e strategico dello spazio per affrontare le questioni cruciali in termini ambientali e sociali, si tratta tuttavia di un potenziale ancora scarsamente utilizzato, in particolar modo a livello europeo.
Travolta da una molteplicità di attori diversificati e di applicazioni, dai primi anni 2000 la space economy (economia spaziale) ha assunto un ruolo significativo a livello globale. Con la new space economy si sono aperte definitivamente le porte ad aziende private, nonché a nuovi campi d’interesse, tra cui l’estrazione mineraria degli asteroidi, l’energia solare spaziale e il turismo spaziale.
New space economy: struttura e caratteristiche
Di pari passo alla crescente importanza collegata all’economia spaziale, si è riscontrata una mancanza di coerenza nella terminologia di riferimento. Ciò è dovuto alla natura interdisciplinare del settore e alla rapidità del progresso tecnologico, che ha reso complicata una standardizzazione lessicale, con ripercussioni anche sul piano operativo e degli investimenti. Un’opera di uniformazione è stata avviata sin dal 2012 dall’OCSE con la pubblicazione del primo Handbook on Measuring the Space Economy.[...]
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