Emissioni di CO2: previsioni sì, ma con giudizio |
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Emissioni di CO2: previsioni sì,
ma con giudizio
di Roberto Napoli - emerito Politecnico di Torino, Consigliere Ordine Ingegneri Provincia di Torino
Non ci sono scuse per venir meno al nostro dovere di ridurre le emissioni. Però dobbiamo ammettere che qualcosa non torna nella narrazione ricorrente. Abbiamo bisogno anche di dubbi,
di approfondimenti e di quanti più dati possibili
Nella generale confusione geopolitica anche la transizione energetica fornisce il suo contributo confusionario in dosi inusualmente massicce. Mai come in questo momento si registra un divario così grande fra programmi e declamazioni di intenti e quanto invece succede veramente. Tra gli strumenti primari della transizione energetica c’è l’ovvia sostituzione dell’energia ottenuta dalla combustione di fossili con energia ottenute da fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, idrico), in modo da diminuire l’inquinamento ambientale prodotto dalla combustione (sostanzialmente anidride carbonica, ma non solo).
A livello tecnico, vi è un consenso generale sulla necessità e sull’urgenza di realizzare questa transizione. Quando dal mondo mediatico si passa alla realtà dei fatti che maturano sotto i nostri occhi, le sorprese non mancano e pongono diversi interrogativi. Nonostante gli sforzi e gli impegni, il ricorso alle fonti fossili e il conseguente inquinamento non solo non si riduce, ma continua a crescere.
Si pensava che la transizione energetica fosse essenzialmente sostitutiva, nel senso che le rinnovabili dovevano andare a sostituire i fossili. Invece la traiettoria energetica riscontrata è di tipo additivo, nel senso che una parte di fonti fossili è effettivamente sostituita da rinnovabili, ma l’energia totale usata continua ad aumentare e in questa crescita i fossili continuano a crescere con maggiore velocità.
Si pensava che i consumi elettrici dovessero via via diminuire e invece aumentano, con un andamento ben maggiore di quello previsto. Poiché le decisioni vengono prese sulla base di modelli previsionali, cominciano a maturare diversi dubbi sulla capacità di questi modelli di azzeccare le previsioni. Appare quanto mai opportuna una fredda riflessione fra ciò che sappiamo effettivamente, ciò che è confermato da fatti oggettivi e ciò che è invece frutto di estrapolazione sulla base di modelli ipotizzati.
Partiamo da ciò che è indubitabilmente sicuro. Il riscaldamento globale (ossia l’aumento della temperatura superficiale del Pianeta) è incontrovertibile e confermato dagli accadimenti meteo e dalle misure oggettive. L’aumento della concentrazione dei gas serra in atmosfera e l’origine antropica di questo aumento sono anch’essi due dati incontrovertibili, suffragati dai riscontri ambientali e dalle misure oggettive. Per l’inquinamento da CO2 l’azione antropica più deleteria è stata identificata nella combustione delle fonti fossili. È interessante ripercorrere il modo in cui sono maturati nel tempo i convincimenti scientifici.[...]
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