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Le auto elettriche sono troppo lente Stampa E-mail

Le auto elettriche sono troppo lente

di Antonio Sileo

PRIMO TRIMESTRE 2024, ECCO I DATI SULLE IMMATRICOLAZIONI: RECUPERANO LE AUTO A BENZINA, IN FLESSIONE LE DIESEL, CONFERMATO IL SUCCESSO DI VETTURE  GPL E IBRIDE, RIPRESA DI QUELLE A METANO. AUTO ELETTRICHE PIANTATE AL 2,9 PER CENTO COME QUOTA MERCATO, NONOSTANTE LA MESSE DI MODELLI OFFERTI

I dati sulle immatricolazioni del primo trimestre 2024, nonostante il rallentamento tecnico di marzo (per l’attesa dei nuovi incentivi), potrebbero restituire una foto abbastanza nitida di quello che potrebbe essere il film del resto dell’anno. Recupero delle auto a benzina, flessione delle diesel, conferma del successo delle vetture alimentate a GPL e ibride, che hanno una quota di mercato ormai prossima al 39 per cento, ripresa delle auto a metano, ormai giunte ai minimi termini.

Per le auto elettriche e ibride plug-in – piantate al 2,9 e al 3,2 per cento come quota di mercato, nonostante la messe di modelli offerti – le cose dovrebbero cambiare proprio grazie agli attesissimi aiuti. Attesi a nostro avviso più da chi produce e vende che dai consumatori. Anche perché gli incentivi già ci sarebbero e c’erano anche nel 2023, in gran parte inutilizzati: 94,3 milioni di euro per le elettriche, 198,7 le ibride ricaricabili, oltre 293 milioni in tutto.

Un valore anche superiore di residui inutilizzati nel 2022: 271 milioni, più equamente distribuiti in circa 124 milioni per le elettriche e intorno ai 147 milioni per le plugin. Sia per il 2022 che per il 2023 i fondi stanziati ammontavano a 190 milioni di euro per le elettriche e 235 per le ibride plug-in. Nella nuova formulazione ci saranno più fondi e gli importi unitari erogabili saranno più generosi, ma a nostro avviso solo per pochi potenziali acquirenti ci sarebbero vantaggi tangibili. Ma certamente ci ritorneremo.

Per la decarbonizzazione, tuttavia, (che resta l’obiettivo delle norme che spingono le auto elettricamente ricaricabili, le predestinate secondo l’Europa ma non certo per i consumatori, non solo italiani) molto più interessanti dei dati sulle immatricolazioni – che sicuramente importano a chi produce e vende automobili – sono quelli sul parco circolante, che dovrebbero invece interessare i decisori politici. Qui le cifre si fanno davvero grandi e le cose si complicano alquanto.[...]

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