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Innovazione nel settore geotermico: potenzialità e prospettive Stampa E-mail

Innovazione nel settore geotermico:
potenzialità e prospettive


di Nunzia Bernardo/ Dipartimento Sviluppo Sostenibile e Fonti Energetiche RSE


IL PNIEC FISSA OBIETTIVI AMBIZIOSI GIÀ PER IL 2030, CON LA RIDUZIONE DI UN TERZO DEI CONSUMI FINALI, L’AMPIO RICORSO ALL’ELETTRIFICAZIONE E LO SVILUPPO DELLE FER NEL SETTORE ELETTRICO E TERMICO. IN QUESTO CONTESTO LA GEOTERMIA HA POTENZIALITÀ ENORMI, LEGATE ALLA PREDISPOSIZIONE GEOLOGICA DEL TERRITORIO ITALIANO.
IL RUOLO DELLA RICERCA DI SISTEMA IN CAMPO GEOTERMICO NEI PROGRAMMI DI RSE

Il processo di transizione energetica passa attraverso l’efficientamento di ogni processo e l’integrazione e la gestione ottimale delle fonti energetiche rinnovabili (FER) nel sistema elettro-energetico. Le FER rappresentano il driver principale per il raggiungimento degli obiettivi di progressiva decarbonizzazione fissati al 2030 e al 2050 dall’Unione Europea.

Alla COP21 di Parigi, nel 2015, l’obiettivo dato era di ridurre almeno del 55 per cento le emissioni di gas climalteranti entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990; nella COP26 di Glasgow e, successivamente, nella recente COP28 di Dubai si è ribadita la volontà di contenere l’aumento della temperatura terrestre entro 1,5 °C rispetto ai valori dell’era pre-industriale, attraverso ambiziosi programmi di riduzione dell’utilizzo di fonti fossili, fino a giungere alla neutralità climatica, possibilmente entro il 2050.

In ambito italiano, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima fissa obiettivi molto ambiziosi già per il 2030, con una riduzione di un terzo dei consumi energetici finali, l’ampio ricorso all’elettrificazione dei processi e lo sviluppo e integrazione di fonti energetiche rinnovabili sia nel settore elettrico sia in quello termico.

Il raggiungimento di questi traguardi comporta la radicale trasformazione del mix energetico nazionale: la drastica riduzione del ricorso a prodotti petroliferi (da 53 Mtep del 2022 a 29 Mtep nello scenario PNIEC) e del gas naturale (da 56 a 24 Mtep), l’aumento delle rinnovabili termiche (a superare 11 Mtep) e l’elettrificazione dei consumi (da 3,7 Mtep a 27 Mtep), possibile attraverso l’ampio ricorso a fonti di energia rinnovabile.

In questo contesto, la geotermia può assumere un ruolo chiave per il nostro Paese essendo una fonte inesauribile e rinnovabile con potenzialità enormi legate alla forte predisposizione geologica e termica del territorio italiano.
Essa è valorizzabile sia in termini di generazione elettrica sia per gli usi diretti del calore della Terra.

Non essendo soggetta alle problematiche di intermittenza tipiche dell’eolico e del fotovoltaico, garantisce alta continuità e programmabilità della produzione. Alla programmabilità si aggiungono benefici di tipo ambientale (scarsissima influenza sul cambiamento climatico, dovuta alla riduzione dell’emissione di CO
2, e minore utilizzo di suolo per le installazioni) e socioeconomico (in termini occupazionali, di risparmio energetico e di equo accesso all’energia).[...]

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