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Gli indici IPEX del III trimestre 2023

a cura di Energy Advisors

PREZZI IN DIMINUZIONE, TENDENZIALMENTE STABILI E CON BASSA VOLATILITÀ. ELEMENTO DEGNO DI NOTA, LA CRESCITA DELLE RINNOVABILI LEGATA SOPRATTUTTO ALLA RIPRESA DELL’IDROELETTRICO CHE, DOPO LA GRAVE SICCITÀ DEL 2022, SALE DEL 49 PER CENTO CON UNA MAGGIORE PRODUZIONE DI QUASI 4.000 GWH. VEDIAMO I RIFLESSI DI QUESTO AUMENTO NELLA DISTORSIONE NELLA FORMAZIONE DEI PREZZI GENERATA DALLA PRECEDENZA DI DISPACCIAMENTO DATA ALLE FER, PORTATE IN BORSA A PREZZO ZERO

L’assestamento dei prezzi, iniziato nei primi sei mesi del 2023, è proseguito con insolita regolarità nel terzo trimestre. Rispetto ai tre mesi precedenti la flessione è marcata e sfiora il 30 per cento sia in ore piene (-29,10 per cento), sia nelle vuote (-27,79 per cento). Se poi guardiamo all’estate 2022, quando il prezzo medio fu di 476,38 euro/ MWh, il ridimensionamento verso i 114 euro/MWh del 2023 è impressionante, tenendo anche conto della ripresa della domanda propria dei mesi estivi.

In effetti, se i consumi anno su anno nel Sistema Italia risultano in contrazione del 3,25 per cento, sul trimestre precedente abbiamo invece una crescita dell’8,68 per cento, grazie a temperature particolarmente elevate. Il 19 luglio, con un prelievo dalla rete di 58,9 GW ci si è così avvicinati al picco storico dei 59,1 GW toccato nel luglio 2015.

Si è trattato però, appunto, di una punta mentre la domanda è rimasta complessivamente debole, confermando i timori recessivi che vengono dal settore manifatturiero, colpito dalla cattiva congiuntura tedesca e dalla stagnazione di quella cinese.

Per altro, la cattiva performance cinese degli ultimi mesi, se da un lato ha frenato le nostre esportazioni, da un altro ha scongiurato una competizione sul GNL che molti analisti davano per certa, facendo salire le quotazioni dei futures. Invece sul mercato del gas si è avuto solo una punta momentanea ai primi di settembre, in connessione ad uno sciopero in due impianti di liquefazione in Australia, in posizione strategica per l’approvvigionamento del sud-est asiatico.

Superato questo scoglio, la campagna di riempimento degli stoccaggi si è tradotta in aumento dei prezzi del gas molto contenuti con lo spot TTF che saliva dai 34 euro/MWh dei primi di luglio ai 39 euro/MWh di fine settembre, contribuendo a stabilizzare i prezzi dell’energia elettrica. In questa fase di assestamento si è ridotta notevolmente la volatilità, come si ricava da tutti gli indicatori. Lo scarto tra i prezzi in ore vuote e quelli in ore piene è contenuto in 17,16 euro/MWh (106,10 euro/MWh contro 123,26 euro/MWh) con un rapporto di 1 ad 1,16. [...]

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