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Conti: "Mettiamo a terra (e sul tetto) la transizione" Stampa E-mail

Conti: “Mettiamo a terra
(e sul tetto) la transizione”

di Marta Sacchi

PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI FISSATI DALL’EUROPA E PER IL SUCCESSO DEL PNRR C’È BISOGNO DI PROFESSIONISTI QUALIFICATI, CHE CONTRIBUISCANO ALLO SVILUPPO PRODUTTIVO ED ECONOMICO DEL PAESE E NE PRESERVINO L’AMBIENTE. NON BASTA CREARE LAVORO, ANCORCHÉ VERDE, SE POI MANCA CHI È IN GRADO DI SVOLGERLO...

L’attenzione alla sostenibilità è una sfida che riguarda tutti. L’interesse crescente verso modi nuovi di produrre, conservare e consumare energia sfocia nella nascita di nuove professioni – i cosiddetti green jobs – che contribuiscono allo sviluppo produttivo ed economico di un Paese e allo stesso tempo ne preservano o riqualificano l’ambiente. Ma non basta creare lavoro, ancorché verde, se poi manca chi è in grado di svolgerlo.

Da questa considerazione siamo partiti nella conversazione con Luca Conti, Chief Sales & Delivery Officer e Board Member di E.ON in Italia.
«Nel corso di questi anni si è confermata un’idea: si può spingere quando si vuole sulle rinnovabili, ma se c’è carenza di manodopera qualificata – e qualificata per tipologie di installazioni che per la prima volta nella storia son diventate un mercato di massa – ecco che il mercato va in difficoltà.
La transizione energetica si fa col cacciavite e serve qualcuno che la porti a casa del cliente».


Un Sistema Paese fa meglio la transizione ecologica se ci sono tanti installatori?
La transizione ha bisogno di professionisti qualificati e i green jobs giocano
un ruolo strategico per lo sviluppo sostenibile del Paese, dal punto di vista ambientale ma anche economico e sociale. Da queste competenze dipende una parte importante del raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Europa e del successo del PNRR.

Le installazioni in modalità massiva sono una novità di questi ultimi anni e il 110% ha contribuito a creare qualche distorsione...
Pur non essendo del tutto convinti di questo meccanismo, soprattutto per il residenziale, anche noi come Gruppo abbiamo realizzato molti progetti, gestendo tutte le posizioni nel rispetto della nostra capienza fiscale e lavorando sempre secondo i nostri consueti standard di qualità.
A mio parere, il vecchio meccanismo dell’ecobonus – sconto in fattura e cessione del credito all’azienda che effettua i lavori – era più funzionale perché presupponeva comunque un investimento da parte del cliente.
A scuola ci insegnano che il primo a controllare i costi è sempre il cliente: se quest’ultimo non fa il guardiano del prezzo – perché tanto non paga de facto – si rischia di rendere molto più complessa la filiera e di sporcare il mercato, a scapito di una maggior trasparenza fiscale e di un incremento della qualità.

Assistiamo anche a un ampliamento delle tecnologie energetiche a disposizione.
È proprio così. Mentre per le caldaie tradizionali e per i climatizzatori non mancano operatori preparati e aggiornati, negli ultimi anni è emersa la necessità di inserire nuove figure professionali – installatori di impianti fotovoltaici, di sistemi di accumulo, di pompe di calore non solo full electric ma di tipologia ibrida, di wallbox per la ricarica di auto elettriche...
Tecnici in grado di operare in un sistema complesso. Ci siamo trovati ad affrontare un problema di disponibilità per questo tipo di manodopera: la domanda e l’offerta non avevano un incontro perfetto.

Dunque, che cosa avete fatto?
La prima reazione è stata quella di cominciare ad aprire alle nuove tecnologie a vettore tipicamente elettrico il perimetro consolidato di aziende partner – quelle che storicamente installavano ad esempio le caldaie. Però, per garantire certe quantità serviva comunque nuova manodopera aggiuntiva, adeguatamente formata. Giunti a questo punto, è nata l’idea della E.ON Academy, per offrire una possibilità di formazione altamente specializzata e di lavoro.
Con una convinzione e un obiettivo ancora più alto: accompagnare le persone a crescere professionalmente lungo un percorso. [...]


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