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di Antonio Sileo

L’OBIETTIVO DI RIDUZIONE DEL 100 PER CENTO DELLE EMISSIONI AL 2035, CONSIDERANDO SOLTANTO QUELLE ALLO SCARICO, DAREBBE SPAZIO SOLO AI VEICOLI ELETTRICI, CONVENZIONALMENTE CONSIDERATI A EMISSIONI ZERO. L’AZZERAMENTO DELLA CO2 CI SAREBBE ANCHE NEL CASO DI AUTO CON MOTORI A COMBUSTIONE INTERNA ALIMENTATI A IDROGENO, MA DI QUESTO CI SARÀ TEMPO PER PARLARNE

In queste settimane il futuro dell’automobile - più che le automobili del futuro - è tornato alla ribalta della cronaca per lo stupefacente colpo di scena nell’ultimo passaggio presso il Consiglio dell’Unione Europea del nuovo regolamento che prevederebbe l’impossibilità di immettere sul mercato nel 2035 auto nuove con motore a combustione interna.

Questa invero è la traduzione mediatica dei nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO
2 derivanti dall’introduzione del Fit for 55, che modifica il Regolamento (UE) 2019/631 confermando l’obiettivo di riduzione del 15 per cento delle emissioni rispetto al 2025 sia per le auto sia per i veicoli commerciali leggeri, ma portando al 55 per cento quello del 2030 e introducendo per il 2035 un obiettivo di riduzione del 100 per cento, sempre rispetto ai livelli del 2021.

Quest’ultimo traguardo, considerando ad oggi solo e soltanto le emissioni allo scarico, darebbe di fatto spazio solo agli autoveicoli elettrici puri (sia con batterie elettrochimiche sia con fuel cell alimentate a idrogeno), che sono appunto convenzionalmente considerati a emissioni zero. Da qui la messa al bando delle auto a cui siamo abituati.

In verità, detto tra noi, l’azzeramento della CO
2 ci sarebbe anche nel caso dei veicoli con motori tradizionali a combustione interna alimentati a idrogeno, ma di questo ci sarà tempo per parlarne. Intanto, registriamo che in uno dei Paesi – il nostro – tra i più attardati sull’idrogeno è stata pubblicata la graduatoria provvisoria, come da bando PNRR, per la realizzazione di 40 stazioni di rifornimento di idrogeno rinnovabile per autoveicoli stradali leggeri e pesanti. Già 36 i progetti selezionati, per un totale di fondi assegnati di oltre 103 milioni di euro, 230 milioni la dotazione complessiva.

Anche senza aggiungere altro sulla complicatezza del quadro, confidiamo che molti tra i lettori condividano l’opinione che - al di là delle rassicurazioni di vari politici, i cui astri peraltro sono sempre più calanti - ci siano tutti i presupposti per un bel conflitto (almeno) trentennale. Del resto, l’obiettivo vero, ricordiamolo, è quello delle emissioni nette zero - non delle emissioni zero - al 2050. [...]


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