La fotografia del teleriscaldamento italiano

di Marta Sacchi

PUBBLICATA LA NUOVA EDIZIONE DELL’ANNUARIO IL RISCALDAMENTO URBANO, LA PIÙ AGGIORNATA OVERVIEW SULLO STATO DELL’ARTE E SULLE EVOLUZIONI DEL SETTORE DELLE RETI DI CALORE IN ITALIA

267 reti, 423 considerando anche quelle di piccolissime dimensioni, un’estensione totale di tracciato di 4.800 chilometri di rete primaria, 221 le città servite per una volumetria riscaldata di circa 382 milioni di m³.
Questi i dati che subito saltano all’occhio guardando la foto scattata al sistema del teleriscaldamento italiano dall’Annuario Il Riscaldamento Urbano.

Difficile dire se si tratta di numeri più o meno soddisfacenti, sebbene la volumetria riscaldata allacciata alle reti esistenti abbia subito nel 2021 un incremento di circa 6,6 Mm³, di cui il 37 per cento attribuibile alle sole reti
di Torino e Milano. Certo è che il teleriscaldamento - oggi più che mai - rappresenta uno strumento efficace ed immediatamente disponibile per accelerare la transizione energetica, soprattutto in un settore particolarmente energivoro come quello del riscaldamento, responsabile del 50 per cento dei consumi finali di energia in Europa.

Reti di teleriscaldamento che nel 2021 in Italia hanno conseguito un risparmio di energia primaria pari a circa 0,6 Mtep ed evitato l’emissione di quasi 2 milioni di tonnellate di anidride carbonica, contribuendo al miglioramento della qualità dell’aria, soprattutto in ambito urbano. L’infrastruttura nel nostro Paese continua a migliore sotto l’aspetto dell’efficienza, con un progressivo ricorso al recupero di calore dalle attività produttive e un sempre maggiore contributo delle fonti rinnovabili, a partire dal solare termico.

Uno sviluppo che potrebbe essere più significativo nei numeri - come si registra nel resto dell’Europa - se maggiormente sostenuto da politiche incentivanti e norme ad hoc.[...]

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