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Fotovoltaico, l’ultima frontiera del riciclo Stampa E-mail

Fotovoltaico,
l’ultima frontiera del riciclo

di Martina Campora, Federica Savini / Cyrkl

DALL’EFFICIENTAMENTO ALLO SMALTIMENTO FINO AL RECUPERO DEI MATERIALI DA REINTRODURRE NEI CICLI PRODUTTIVI, LE OPPORTUNITÀ E IL FUTURO DELL’ENERGIA SOLARE E LA RICICLABILITÀ DEI PANNELLI FOTOVOLTAICI

Sulla Terra abbiamo una disponibilità di energia costante. Esiste una dotazione iniziale data dalla fonte nucleare e geotermica. Un’energia in transito: idroelettrica, eolica, solare, e gravitazionale. Un’energia accumulata: biomasse nel breve periodo (anni) e combustibili fossili nel lungo (ere geologiche).

Tra queste fonti bisogna prima di tutto distinguere tra quelle che tendono ad esaurirsi, poiché la loro rigenerazione richiede millenni – le non rinnovabili –
e quelle che possono essere rigenerate sul tempo scala umano, le rinnovabili. Queste ultime vengono inoltre suddivise tra programmabili e non programmabili, a seconda che possano essere programmate in base alla domanda oppure no. Nel primo gruppo troviamo gli impianti idroelettrici a serbatoio e bacino, quelli geotermici, i rifiuti solidi urbani e le biomasse; nel secondo rientrano l’idroelettrico ad acqua fluente, l’eolico, e il fotovoltaico.

All’interno del grande meccanismo responsabile dei cambiamenti climatici, il settore della generazione di energia ha un ruolo cruciale, contribuendo a circa tre quarti delle emissioni di gas serra. «Le concentrazioni di gas serra sono a livelli record. A meno che non ci siano riduzioni immediate e profonde delle emissioni in tutti i settori, limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C sarà fuori portata. Ma in ogni settore sono disponibili opzioni che possono almeno dimezzare le emissioni entro il 2030».

Queste parole sono di Elena Manaenkova, vice segretario generale dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, durante la COP27 che si è tenuta a Sharm el-Sheikh, in Egitto, a novembre 2022. La presa di coscienza che il sistema debba cambiare si sta diffondendo, sia a livello delle istituzioni che dei singoli, accompagnata da una maggiore responsabilizzazione rispetto al tema dei consumi e della produzione energetica.

L’efficacia della transizione verso fonti pulite si basa su una corretta valutazione della non programmabilità di alcune di queste, della valutazione dei materiali in input e output, dei costi di implementazione e mantenimento, e dell’incentivazione di ricerca per raggiungere un migliore rendimento energetico. [...]

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