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Idrogeno e digitalizzazione, opportunità per il sistema elettrico Stampa E-mail

Idrogeno e digitalizzazione,
opportunità per il sistema elettrico

di Gianluca Marini / Executive Vice President della Divisione Consulting di CESI

A FRONTE DI POSIZIONAMENTI STRATEGICI CHIARI E PIANI AMBIZIOSI, QUALE IMPATTO AVRÀ L’IDROGENO SU SISTEMI ELETTRICI SEMPRE PIÙ INTERCONNESSI E PIÙ ESPOSTI ALLE MINACCE INFORMATICHE?

Elettricità e idrogeno verde, prodotto con energia da fonte rinnovabile, sono vettori imprescindibili se vogliamo conseguire le emissioni nette a zero entro il 2050. L’importanza dell’H2 nella strategia europea di decarbonizzazione è stata ribadita dal piano RePowerEU, approvato a maggio 2022, nel quale si raddoppiano i target al 2030 rispetto alla Strategia europea dell’idrogeno di luglio 2020, che prevede la produzione di 10 milioni di tonnellate l’anno di idrogeno rinnovabile nella UE, nonché l’importazione di altri 10 milioni.

Si tratta indubbiamente di obiettivi molto sfidanti, se si pensa che l’attuale consumo di idrogeno nella UE è di 7,7 milioni di tonnellate/anno, in totale. Questa trasformazione avrà notevoli ripercussioni sia sull’industria, che dovrà convertire la filiera di produzione dell’H2 attualmente basata largamente sullo Steam Methane Reforming (il processo di produzione di syngas a partire da idrocarburi e vapore acqueo), sia sul settore elettrico. Infatti, l’idrogeno verde dovrà essere prodotto da centrali a fonti energetiche rinnovabili (FER), in aggiunta a quelle già esistenti o che saranno costruite nell’ambito del processo di decarbonizzazione del settore elettrico: principio di addizionalità.

La produzione di idrogeno avrà, quindi, un impatto sostanziale nel settore elettrico, in quanto per produrre 10 milioni di tonnellate/anno occorrono circa 500 TWh di energia rinnovabile, pari all’incirca alla domanda elettrica di tutta la Germania. L’idrogeno verde potrebbe essere protagonista di alcuni settori in particolare; per esempio, le ferrovie non elettrificate, ampiamente diffuse in Italia per il trasporto regionale.

In questo caso, si può passare a motrici a fuel cell alimentate a idrogeno, senza alcuna modifica dell’infrastruttura esistente. Oltre alla riduzione delle emissioni, questo ha un impatto positivo sull’economia nazionale, considerando che le motrici a idrogeno saranno prodotte a Savigliano (in provincia di Cuneo) su licenza Alstom.

Un primo progetto in tal senso è la tratta Brescia-Iseo- Edolo, per la quale saranno resi disponibili sei treni a idrogeno. Questo sarà altresì il driver per la creazione della Hydrogen Valley del Sebino e Valcamonica, che in prospettiva potrà fornire idrogeno anche per altri usi finali. [...]

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