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Petrucci: “FV e accumulo: la prevedibilità avrà un valore” Stampa E-mail

Petrucci: “FV e accumulo:
la prevedibilità in futuro avrà un valore”

di Paola Sesti

LE PROSPETTIVE DI SVILUPPO DEL FOTOVOLTAICO IN ITALIA E LA CONTINGENZA DELL’AUMENTO DELLE COMMODITY ENERGETICHE. INCONTRO CON STEFANO PETRUCCI, HEAD OF BTOB SOLUTIONS DI FALCK RENEWABLES - NEXT SOLUTIONS

Arriviamo da un momento di grande difficoltà, con una pandemia che ancora non smette di fare paura. I consumi stanno risalendo e le aziende si trovano a vivere una situazione paradossale: se da un lato la ripresa dà loro speranza per il futuro, dall’altra si trovano a fronteggiare un netto rincaro delle materie prime. “Siamo in una contingenza molto particolare che non si verificava da moltissimi anni. Le imprese si ritrovano a dover gestire un picco produttivo, ritrovandosi però a pagare prezzi folli l’energia di cui necessitano. Una situazione assolutamente non sostenibile”. Inizia così il dialogo di Nuova Energia con Stefano Petrucci, Head of BtoB Solutions di Falck Renewables – Next Solutions.

Una maggiore efficienza è indicata da tempo come la soluzione più efficace per le aziende che desiderano tagliare i costi energetici.
È vero, ma l’efficienza è un processo complesso perché prevede cambi tecnologici o gestionali. L’autoproduzione attraverso il fotovoltaico potrebbe invece rappresentare in questo momento una soluzione più immediata, anche rispetto all’efficienza energetica, perché a differenza di quest’ultima non impatta sul sistema produttivo e non richiede cambi di paradigma. L’impresa non deve cambiare il modo con cui produce, né le abitudini con le quali produce - anche se quello dell’efficienza rimane ovviamente un ambito estremamente importante su cui bisogna agire.

Cosa può fare un imprenditore che vuole realizzare un impianto fotovoltaico ma che sul tetto dell’azienda ha ancora l’amianto?
La rimozione dell’amianto dalle coperture è certamente un tema rilevante. L’interesse è molto forte e il potenziale di intervento è alto, perché nel nostro Paese sono presenti ancora molti capannoni che hanno amianto sul tetto.
Falck Renewables - Next Solutions opera come ESCo, riconoscendo un corrispettivo per il diritto di superficie del lastrico solare. Semplificando molto, è come se il cliente ci cedesse il proprio tetto. Grazie a questo tipo di accordo, contribuiamo a coprire la spesa per la rimozione dell’amianto e forniamo energia verde.
Andando a realizzare un impianto fotovoltaico su un tetto dove è stata effettuata la rimozione dell’amianto, c’è anche la possibilità di usufruire di un bonus pari a 12 euro/MWh in più sulla tariffa incentivante.

L’autoconsumo, magari abbinato allo storage, resta quindi una soluzione economicamente interessante. E dal punto di vista della rete?
Assolutamente. Il tema degli accumuli è decisivo, perché la necessità di flessibilità diventerà sempre più rilevante. Tipicamente il consumatore - e quello industriale ancor di più - è un soggetto che non ama sentir parlare di flessibilità, perché vuole consumare energia quando ne ha bisogno.
Lo storage avrà un ruolo particolarmente rilevante per garantire la flessibilità a parità di consumo all’interno del sito industriale, e - con i prezzi attuali - aumentare quanto più possibile l’autoconsumo abbinato all’accumulo è sicuramente una soluzione interessante. Inoltre, con l’ingresso delle nuove comunità energetiche che eliminano il limite dei 200 kW e della Bassa Tensione, avere dell’energia più “dispacciabile” permetterà di ottenere notevoli benefici economici con una modalità di condivisione tra aziende attigue.

Fotovoltaico, autoconsumo, accumuli e... mobilità elettrica? Penso alle flotte aziendali.
Sicuramente assisteremo all’elettrificazione dei consumi anche dal punto di vista della mobilità. Ad oggi questo futuro prossimo è poco percepito. Anche se stanno aumentando le flotte green, non c’è ancora una cultura diffusa su questo tema; tra cinque anni probabilmente parleremo di un mondo diverso. Se guardiamo le stime della penetrazione dell’elettrico da parte delle case automobilistiche, già nel 2025 avremo una quota al momento inimmaginabile di veicoli con necessità di ricarica elettrica. Dovremo quindi far fronte a delle necessità di approvvigionamento e di rete nuove, interessanti e sfidanti.
A questo proposito, abbinare lo storage al fotovoltaico con colonnine di ricarica in sito, è un tema estremamente rilevante per ridurre la potenza di picco di prelievo dalla rete - perché quella potenza di picco costerà sempre di più - e per rendere i consumi sempre più facilmente stimabili. In futuro la prevedibilità avrà un valore. [...]

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