COOKIE
 
PAUSA-ENERGIA
 
Geopolitica e transizione ecologica: quali prospettive? Stampa E-mail

Geopolitica e transizione ecologica:
quali prospettive?

di Matteo Codazzi / CEO di CESI

LA MODERNIZZAZIONE DELLE RETI ELETTRICHE È FONDAMENTALE PER I TARGET DI DECARBONIZZAZIONE. SVILUPPO CHE POTRÀ ESSERE RAGGIUNTO SOLO GRAZIE A INVESTIMENTI RILEVANTI E A UN APPROCCIO DIVERSO A SECONDA DEL CONTESTO

Nelle ultime settimane, soprattutto a seguito della COP26 di Glasgow, numerosi annunci sugli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra hanno riempito i notiziari e le pagine dei giornali. Questi target, più o meno ambiziosi, saranno supportati da diversi pacchetti di stimolo in corso di adozione nei diversi Paesi, oppure da tabelle di marcia specifiche, adattate alle peculiarità di ciascun contesto nazionale.

Per il futuro delle reti elettriche, ciò implica una vera e propria rivoluzione.
La loro modernizzazione, infatti, è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. Modernizzazione che passa per alcune soluzioni innovative fondamentali: dalla tecnologia HVDC (la banda larga dell’energia su lunghe distanze) allo smart metering, considerato uno dei principali abilitatori delle reti intelligenti, dai sistemi di automazione e controllo - che attraverso la raccolta e il processamento algoritmico dei dati prodotti da sensori periferici, nonché l’invio di comandi real-time ad attuatori, rappresentano la spina dorsale delle smart grid - fino alle soluzioni decentralizzate, basate sul hedge computing, più pronte all’integrazione delle risorse rinnovabili e più resilienti ai fenomeni esterni.

Uno sviluppo che potrà essere raggiunto solo grazie a investimenti rilevanti. Secondo il rapporto della IEA Net Zero by 2050, gli investimenti nella rete si triplicheranno a livello globale, raggiungendo 820 miliardi di dollari entro il 2030, e 1 trilione di dollari entro il 2040. Tuttavia, tali investimenti richiedono un approccio diverso, a seconda del contesto geopolitico cui ci si riferisce.

Negli Stati Uniti, ad esempio, su 14 miliardi di dollari di progetti proposti per la modernizzazione della rete, nel 2018 ne sono stati approvati solo per 2 miliardi, a sottolineare la differenza di prospettive tra utility e regolatori, soprattutto a causa della presenza di differenti operatori di rete nei diversi Stati. Infatti, l’impossibilità a livello regolatorio di investire in progetti cross-state ha fatto sì che la maggior parte delle iniziative presentate rimanessero nella fase embrionale. Ciononostante, si intravedono positivi segnali di un’inversione di tendenza: il Bipartisan Infrastructure Plan, approvato dal Congresso il 5 novembre 2021, stanzia circa 80 miliardi di dollari per la grid modernization, le tecnologie a energia pulita e la mobilità elettrica. L’esposizione di Biden sul disegno di legge lascia sperare in una concretizzazione rapida di tali investimenti. [...]

© nuova-energia | RIPRODUZIONE RISERVATA

 
© 2005 – 2024 www.nuova-energia.com