Il gran rifiuto |
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Il gran rifiuto
di Luciano Maria Gandini
NUMERI ALLA MANO, EUROPA E ITALIA A CONFRONTO. I DATI EUROPEI SULLE EMISSIONI DEGLI INCENERITORI E QUELLI SUGLI IMPIANTI DI GESTIONE DEI RIFIUTI NEL NOSTRO PAESE
Dopo 25 anni dalle prime emergenze, metà del Paese non si è ancora dotata di impianti evoluti per la gestione dei rifiuti ed è ancora ampio il ricorso alla discarica e all’esportazione. A fine settembre gli Amici della Terra hanno presentato il rapporto L’impatto della gestione dei rifiuti sulle emissioni di gas serra durante una web conference dal titolo molto esplicito: Le inadempienze, non gli inceneritori, fanno male al clima. Tra i tanti proposti, abbiamo colto alcuni spunti interessanti emersi dalle relazioni presentate.
Incenerimento dei rifiuti: i dati europei sulle emissioni
L’Italia è l’unico Paese europeo che classifica i termovalorizzatori, all’interno del National Inventory Report (NIR), sotto la voce attività commerciali e non sotto quella di produzione di elettricità e calore. “Questa è davvero un’anomalia. O meglio, una errata classificazione” – commenta Lorenzo Ceccherini, project leader di SEEDS Consulting, presentando i dati europei sulle emissioni degli inceneritori. Secondo il criterio del NIR, l’energia prodotta in tali impianti sarebbe prevalentemente autoconsumata e solo in piccola quantità ceduta alla rete. In realtà, stando a quanto riportano i BREF (BAT REFerence document) pubblicati nel dicembre 2019, che selezionano le migliori tecnologie disponibili (BAT – Best Available Techniques) sull’incenerimento dei rifiuti, i termovalorizzatori mettono in rete a maggor parte dell’energia generata. La quota di autoconsumo rappresenta ormai solo circa il 10 per cento del totale, mentre la restante quota dell’energia prodotta è ceduta alla rete, sia sotto forma di elettricità sia come calore per il teleriscaldamento... [...]
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