Cultura aziendale, ieri e oggi.
E domani?

di Carletto Calcia

LA CULTURA COMPORTA SAPERI E COMPORTAMENTI, CON IL PENSIERO NON FINE A SE STESSO MA QUALE FORTE STIMOLO PER L’AZIONE E IL FARE. IL SOLO PENSIERO SI È INFATTI RIVELATO INSUFFICIENTE PER IL SUCCESSO DELLA RESPONSABILITÀ AZIENDALE

La cultura, individuale o aziendale, è un concetto diffuso ma non sempre chiaramente definito. Semplificando, dietro questa impegnativa parola si cela l’insieme degli elementi virtuali e fisici, individuali e di comunità, che, con il loro vario peso caratterizzano la vita di un’azienda. La cultura comporta saperi e comportamenti, con il pensiero non fine a se stesso ma quale forte stimolo per l’azione e il fare. Il solo pensiero si è infatti rivelato talvolta insufficiente per il successo della responsabilità aziendale.

Storicamente, in Italia sviluppi culturali decisivi sono stati generati dalla presenza di aziende eccellenti che alla fine del XIX secolo posero alla base del loro successo nel mondo una cultura imprenditoriale di rilievo dei capi e di significativi contributi dei dipendenti. Gli sviluppi industriali e tecnologici sostenuti da una cultura d’avanguardia – pubblica e privata – consentirono di prolungare i successi anche all’inizio del secolo successivo.

Caratteristica fu la manifestazione culturale non solo tecnologica, ma generale, estesa alle arti e ad altre aree di conoscenza, in campo sia personale sia collettivo e con la diffusione anche tra i dipendenti. Vivo è ancora il ricordo della quasi enciclopedica padronanza di conoscenza da parte di illustri personaggi di azienda e della loro passione per la musica, il teatro e altre forme puramente artistiche. La profondità della loro cultura influiva sui colloqui di inserimento e di formazione dei dipendenti. Le aziende privilegiavano le caratteristiche di integrità e di etica personale rispetto alle capacità operative, da acquisire successivamente. Adriano Olivetti viene ancora oggi [...]


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