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Riciclare le bucce per fare altre bucce Stampa E-mail

Riciclare le bucce per fare altre bucce

di Luciano Maria Gandini


MENTRE PER LE ALTRE FRAZIONI DI MATERIALE IL MESSAGGIO CHE ARRIVA È SEMPLICE QUANTO EFFICACE – BUTTO LA CARTA NEL CASSONETTO COSÌ POI CI FANNO DEI QUADERNI – PER RACCONTARE QUELLO CHE ACCADE CON LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DELL’UMIDO LA QUESTIONE DIVENTA PIÙ COMPLESSA E MOLTO MENO CONOSCIUTA

“Papà, ma buttiamo via le bucce nei cassonetti marroni perché così poi ci fanno altre bucce?”.

Spesso la curiosità e la fantasia dei bambini riescono a creare perle di involontario umorismo. D’altronde se dal riciclo della plastica ci fanno dell’altra plastica, perché non dovrebbe essere così con l’organico (o umido, che dir si voglia). Mentre per le altre frazioni di materiale il messaggio che può arrivare a un bambino è sicuramente semplice quanto efficace (butto la carta nel cassonetto blu così poi ci fanno dei quaderni, per fare un esempio facile facile), per raccontare quello che accade facendo la corretta raccolta differenziata dell’umido la questione diventa più complessa e sicuramente molto meno conosciuta, anche dagli adulti.

Per dare una risposta immediata al pargolo, fortunatamente viene in aiuto il fatto che i nonni hanno un orto, un giardino e una compostiera. Il bimbo vede spesso i componenti della famiglia prendere gli scarti di frutta, verdura e caffè e farsi la passeggiata verso quel parallelepipedo verde scuro, laggiù in fondo. Poi, non si sa bene per quale motivo specifico, prima o poi si utilizza quel contenuto per l’orto e per tutti i suoi prodotti, con una particolare attenzione al basilico, ingrediente principale dell’amato pesto a centimetro zero. Ma in città il cassonetto marrone sta laggiù in strada vicino agli altri e nelle vicinanze non si intravedono grandi orti... quindi che ci faranno mai?
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