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Integrare le rinnovabili nel teleriscaldamento? The Time is now! Stampa E-mail

Integrare le rinnovabili nel teleriscaldamento?
The Time is now!

di Ilaria Bottio / Segretario Generale AIRU


L’INCREMENTO DI FONTI RINNOVABILI E L’UTILIZZO DI CALORE DI SCARTO NEI SISTEMI DI TELERISCALDAMENTO PUÒ DARE UN CONTRIBUTO SOSTANZIALE AGLI OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE, CON RIDUZIONE DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO LOCALE E CREAZIONE DI POSTI DI LAVORO. LE LINEE GUIDA DI IRENA PER I DECISORI POLITICI

IRENA (International Renewable Energy Agency), organizzazione intergovernativa che supporta i Paesi nella loro transizione verso un futuro energetico sostenibile, ha recentemente pubblicato delle linee guida per i decisori politici sulle modalità di integrazione delle fonti rinnovabili a bassa temperatura in sistemi di teleriscaldamento. L’Agenzia inoltre, nel suo recente WET (World Energy Transition Outlook - 1,5 °C Pathway), pubblicato a marzo 2021, sottolinea come la finestra di opportunità per raggiungere l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di 1,5 °C si stia chiudendo rapidamente. Le tendenze mostrano che il divario tra dove siamo e dove dovremmo essere non sta diminuendo, ma anzi aumentando. Stiamo andando nella direzione sbagliata.

Quindi il momento di agire è adesso, mentre c’è la possibilità di sfruttare lo slancio degli investimenti sulla scia della pandemia. A livello mondiale tutti i Paesi stanno combattendo i danni causati dal Covid-19 con ingenti somme spese per salvataggi e misure di recupero. Il percorso verso gli obiettivi dello scenario a 1,5 °C inizia ora e gli investimenti pubblici devono essere convogliati anche verso una transizione energetica che tenga conto, ovviamente, della biocapacità e delle infrastrutture che possono contribuire a tale transizione. Nel settore del calore IRENA non ha dubbi: il driver principale è rappresentato dalle reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento. Perché un focus così preciso sul teleriscaldamento? Perché la riduzione delle emissioni del settore del riscaldamento e del raffreddamento è fondamentale per mitigare i cambiamenti climatici e ridurre l’inquinamento atmosferico.

Il riscaldamento degli edifici e la produzione di acqua calda per uso domestico rappresentano circa la metà del calore totale prodotto (IEA, 2019). La stragrande maggioranza di questa energia è generata dalla combustione di fonti fossili, rendendo il settore degli edifici un importante “emettitore” di gas serra e di inquinanti locali, con effetti negativi sulla salute. Tale aspetto rappresenta quindi una forte preoccupazione in molte città. Dal lato del raffreddamento, la domanda sta crescendo rapidamente in tutto il mondo. I due settori richiedono quindi un’azione urgente. Oggi circa la metà (55 per cento) delle persone nel mondo risiede nelle aree urbane, una tendenza che si prevede salirà al 68 per cento entro il 2050 (ONU, 2019). Il settore può essere decarbonizzato: i sistemi di teleriscaldamento possono aumentare l’utilizzo delle fonti rinnovabili
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