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Investimenti per la sostenibilità: misurare i risultati senza doppioni Stampa E-mail

Investimenti per la sostenibilità:
misurare i risultati senza doppioni

di Giovanni Barca, consigliere nazionale Amici della Terra e di Rosa Filippini, direttrice l'Astrolabio


NEL TESTO DEL PNRR SI PREVEDE LA DEFINIZIONE DI UN NUOVO ASSETTO ISTITUZIONALE PER LA PREVENZIONE IN AMBITO SANITARIO, AMBIENTALE E CLIMATICO. LA RAGIONE SEMBRA ESSERE QUELLA DI RIMETTERE IN DISCUSSIONE IL SISTEMA DI CONTROLLO AMBIENTALE ESISTENTE, COSTRUITO ATTRAVERSO UN FATICOSO PERCORSO DURATO OLTRE 30 ANNI



L’articolo riportato di seguito, pubblicato sull’Astrolabio, è stato scritto a metà febbraio 2021. Le previsioni allora contenute nel Pnrr del governo Conte – che avrebbero stravolto le competenze e le funzioni del Sistema delle Agenzie per l’Ambiente, SNPA – non sono state confermate. In particolare, non è stato più stanziato circa un milione di euro per finanziare una nuova struttura che si sarebbe dovuta occupare di ambiente, sanità e clima, in sovrapposizione alle funzioni già attribuite al SSN e al SNPA.
Il precedente Pnrr non definiva chiaramente le funzioni del Sistema Nazionale di Prevenzione Salute Ambiente e Clima (SNPSAC) e neppure il coordinamento con SSN e SNPA. Tuttavia anche il Pnrr del governo Draghi (a pagina 224) prevede che entro la metà del 2022 dovrà essere presentato un disegno di legge alle Camere per la definizione di un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico, in linea con l’approccio One-Health.
Visto il mai sopito fastidio della sanità per la creazione nel 1994 delle Agenzie Ambientali su referendum degli Amici della Terra, si dovrà porre molta attenzione perché non si creino doppioni e perché non siano compromesse la terzietà e l’autonomia del SNPA



Nella consapevolezza che il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, Pnrr – Recovery and Resilience Plan, varato dal governo Conte, subirà modifiche sostanziali da parte del nuovo esecutivo, vogliamo mettere in evidenza un problema particolarmente significativo e critico: quello del monitoraggio del Piano in relazione ai progetti di sostenibilità ambientale, progetti che assorbiranno almeno il 37 per cento delle risorse, così come richiesto dalla UE. Il tema della sostenibilità ambientale è sempre evocato con enfasi da tutti i partiti indistintamente e dalle parti sociali.


Ma, al di là dei buoni sentimenti, c’è stata finora molta confusione proprio sulle strutture e sui criteri che devono presiedere all’adeguata formazione, misura e verifica dei provvedimenti adottati per l’ambiente e la salute. Solo così si può spiegare come, nel testo varato, nella missione 6 Salute, il governo Conte abbia previsto di stanziare la cifra di quasi un miliardo (900 milioni di euro) per la definizione di un nuovo assetto istituzionale di prevenzione Salute-Ambiente-Clima con la creazione ex novo dell’SNPS, ovvero Sistema Nazionale di Prevenzione Salute, ambiente e clima.

Nel testo si dice che tale struttura dovrà essere articolata a livello centrale, regionale e territoriale, per la piena integrazione (?) con l’esistente Sistema Nazionale di Protezione Ambientale SNPA, mentre nessun riferimento viene fatto a un possibile coordinamento con l’Istituto Superiore di Sanità, come se tale istituto fosse estraneo alla materia considerata.
Ciò lascia supporre che la ragione di un simile progetto non sia tanto l’esigenza di rafforzare l’obiettivo salute nelle attività di controllo sulle matrici ambientali, ma proprio quella di rimettere in discussione – terremotandolo – il sistema di monitoraggio e controllo ambientale esistente, costruito attraverso un faticoso e delicato percorso durato oltre 30 anni. [...]


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