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La solidarietà energetica si fa rete (e valica le frontiere) Stampa E-mail

La solidarietà energetica si fa rete
(e valica le frontiere)


di Felice Egidi / presidente ESFI
L’IMPEGNO DI ESFI - ELETTRICI SENZA FRONTIERE ITALIA PER SOSTENERE LE COMUNITÀ ANCORA PRIVE DI ACCESSO ALL’ELETTRICITÀ E ALL’ACQUA POTABILE. PERCHÉ CON UN LAVORO DISINTERESSATO UN ALTRO MONDO È POSSIBILE

Elettrici Senza Frontiere Italia, ESFI per brevità, è un’associazione del terzo settore costituita nel 2015 con l’obiettivo di partecipare ad azioni di solidarietà per fornire accesso all’elettricità e all’acqua alle popolazioni in situazioni emergenziali nelle zone del pianeta in via di sviluppo. Al suo sostentamento contribuiscono importanti aziende del settore elettrico e componentistico, insieme a volontari associati a titolo personale. Rappresenta quindi una importante realtà per il volontariato civile ed è parte di un network internazionale presente in Francia, Germania, Spagna, Svizzera e Stati Uniti.


Electriciens sans frontierès è stata costituita nel 1986 in Francia. Il modello ha avuto successo ed è stato esportato. Nel 2012 è stata creata Elektriker ohne Grenzen in Germania; nel 2015 ESFI, in Italia; nel 2016, Electricistas sin fronteras in Spagna; nel 2017, Electricals without Borders negli Stati Uniti
di America e, ultima in ordine di tempo, Electriciens sans frontiersSuisse in Svizzera, nel 2018.

Al fine di strutturare una dinamica collettiva tra i sei membri della rete internazionale, i Presidenti delle differenti organizzazioni hanno firmato una convenzione che definisce gli impegni reciproci. L’impegno di ESFI si tradu-
ce nelle missioni e nelle attività in alcune zone del pianeta dove le popolazioni vivono in condizioni di estrema necessità. Dai dati dell’Africa Energy Outlook pubblicato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia emerge che nell’Africa Subsahariana 600 milioni di persone non hanno accesso all’energia elettrica (in pratica una persona su due).

Il progresso è diseguale e al ritmo attuale 530 milioni (una persona su tre) risulteranno ancora senza accesso all’elettricità nel 2030. In queste zone vi è ancora un massiccio utilizzo di combustibili fossili, ad esempio olio combustibile per i generatori diesel, che hanno un altissimo coefficiente emissivo di sostanze inquinanti e climalteranti e presentano problematiche di disponibilità e volatilità dei prezzi di approvvigionamento.[...]

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