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Opportunità e barriere dell’accumulo elettrochimico Stampa E-mail

Opportunità e barriere
dell’accumulo elettrochimico

di Luigi Mazzocchi / RSE

STORAGE, QUALI SONO LE APPLICAZIONI PIÙ PROMETTENTI? QUALI GLI OSTACOLI DA SUPERARE?  TENTATIVI DI RISPOSTA NELLA TERZA EDIZIONE DEL LIBRO BIANCO DI ANIE E RSE

Da diversi anni è attivo, a cura di ANIE - associazione che rappresenta le imprese elettroniche ad elettroniche - e RSE, un osservatorio sulle applicazioni, reali o potenziali, dei sistemi di accumulo di energia di tipo elettrochimico.

Le domande a cui si è cercato di rispondere sono: quali sono le applicazioni più promettenti, fra le numerose possibilità? In quali casi, ai prezzi attuali e con le regole oggi in vigore, si verifica una ragionevole convenienza economica? Quali sono gli ostacoli da superare, di tipo tecnico, economico, normativo, regolatorio?


Gli studi su questo tema hanno portato alla pubblicazione di due edizioni del Libro Bianco nel 2015 e nel 2017. La continua evoluzione della tecnologia, dei costi, delle regole e delle applicazioni ha idotto ANIE eRSE a svolgere ulteriori indagini e valutazioni, pubblicate a inizio 2021 nella terza edizione del Libro Bianco. Nel seguito è fornita la sintesi di alcuni dei risultati ottenuti.

Il contesto
È visione ampiamente condivisa che l'accumulo di energia, operazione praticata da decenni mediante gli impianti idroelettrici di pompaggio, vedrà nei prossimi anni un'importante mole di investimenti in tutti quei sistemi elettrici nei quali si sta attuando una forte azione di sostituzione delle fonti fossili con rinnovabili aleatorie, sostanzialmente eolico e solare. Nel momento in cui la capacità produttiva alimentata da fonti raggiunge valori paragonabili, o addiritura superiori al carico medio sulla rete, si rende indispensabile spostare energia nel tempo, almeno di alcune ore, al fine di non sprecare energia rinnovabile e gratuita. Inoltre, la minore partecipazione degli impianti termoelettrici alla produzione sottrae per molte ore risorse di flessibilità necessarie per il bilanciamento produzione-consumo e per il controllo di frequenza e genera, quindi, la necessità di disporre di nuovi strumenti di flessibilità; esigenza che puoìò essere sodisfatta in modo ideale dai sistemi di accumulo.

In Italia, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), approvato a inizio 2020 ma ancora in evoluzione nella direzione di una più veloce transizione verso le emissioni zero, non fa eccezione a questa tendenza e accompagna un ambizioso obiettivo di espansione della potenza installata fa fotovoltaico ed eolico, con la previsione di 10 GW di nuovi sistemi di accumulo, di cui 4 sotto forma di batterie di piccola taglia e il resto suddiviso fra pompaggi e sistemi elettrochimici di grande taglia. [...]

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