COOKIE
 
PAUSA-ENERGIA
 
Emissioni di gas serra: l’Europa chiede un passo in più Stampa E-mail

Emissioni di gas serra: l’Europa
chiede un passo in più

di ENRICO CROSIO / Direttore tecnico Asja Ambiente Italia


In coerenza con gli obiettivi del Green Deal, il Consiglio europeo ha concluso un accordo per innalzare il target di riduzione delle emissioni di gas serra al 2030 ad almeno il 55 per cento rispetto ai livelli del 1990.


Raggiungere questo traguardo richiederà un rinnovato impegno da parte degli Stati membri nel promuovere, in tutti i settori, la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’efficienza energetica. In termini di penetrazione delle FER il nostro Paese ha già rispettato gli obiettivi al 2020 stabiliti dalla Direttiva 2009/28/CE.
In particolare, secondo i dati GSE, nel 2018 la quota dei consumi finali lordi di energia coperta da rinnovabili è stata del 17,8 per cento, quindi già superiore al target nazionale del 17 per cento. Per quanto riguarda gli obiettivi settoriali, l’Italia ha raggiunto sia i traguardi prefissati per i consumi elettrici (coperti al 33,9 per cento da rinnovabili, rispetto all’obiettivo del 26,4 per cento), sia quelli per i consumi termici (19,2 per cento contro un target del 17,1 per cento).

Tuttavia, sarà indispensabile riprendere e accelerare lo sviluppo di nuovi impianti rinnovabili dato che, secondo le stime di Elettricità Futura, alla velocità attuale (circa 1 GW di nuova capacità installata l’anno) il nostro Paese raggiungerebbe gli obiettivi del 2030 solamente nel 2085. Allo stesso modo occorre intensificare gli sforzi di efficientamento del sistema energetico nazionale, in quanto il potenziale di miglioramento, soprattuto rispetto agli usi termici, è ancora molto vasto.
Basti pensare che il settore residenziale in Italia è responsabile del 28 per cento dei consumi finali di energia e del 27 per cento delle emissioni climalteranti. Gran parte di questa energia (circa il 70 per cento) è destinato al riscaldamento e raffrescamento.

Le nuove tecnologie e l’approvvigionamento da rinnovabili nel settore termico si scontrano però ancora con numerose resistenze,anche di tipo tecnico. Da un lato, infatti, l’ampia diffusione negli impianti residenziali di terminali di riscaldamento basati sulla circolazione di acqua calda ad alta temperatura (i classici termosifoni) limita l’applicazione di soluzioni ad alta efficienza ma bassa entalpia, come le pompe di calore elettriche o il solare termico. Dall’altro, un maggiore utilizzo del vettore elettrico destinato alla produzione di calore richiederà onerosi interventi di potenziamento della rete esistente. Non va inoltre dimenticato che, ad oggi, la maggior parte dei consumi rinnovabili nel settore termico è da ascriversi all’utilizzo di biomassa solida (7 Mtep nel 2018 rispetto i 2,6 Mtep da pompe di calore elettriche)
. [...]

© nuova-energia | RIPRODUZIONE RISERVATA _._._._._._._._. TORNA AL SOMMARIO

 
© 2005 – 2024 www.nuova-energia.com