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La mobilità green, dalla transizione energetica all’acquisto dell’auto Stampa E-mail

La mobilità green, dalla transizione
energetica all’acquisto dell’auto

di MASSIMO GARANZINI / Energy & Utilities Industry Lead, Omnicom PR GroupVisita il profilo LinkedIn


Devo cambiare automobile. Le normative ambientali imposte dal Comune di Milano, dove risiedo, mi costringono il prossimo anno ad abbandonare il mio
diesel Euro 5.


Un peccato perché il chilometraggio consentirebbe ulteriore life cycle.
Quale direzione green devo prendere? I trasporti sono una delle fonti di inquinamento; dagli attuali obiettivi di riduzione della CO2 stabiliti dai decisori europei, nazionali, regionali, comunali, all’impatto del Covid sulla ripresa, rimane forte la spinta verso politiche a basse emissioni in cui i trasporti puliti giocano un ruolo importante.

Potrei sfruttare il momento no dell’automotive? Secondo l’ANFIA - Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica quest’anno le immatricolazioni potrebbero fermarsi a 1,3 milioni, contro 1,9 del 2019. Guardo altri dati, le vetture non alimentate a benzina o diesel hanno migliori risultati di vendita e raggiungono in maggio il 22,7 per cento del mercato e il 21,3 per cento nel cumulato, quelle ecofriendly attenuano la caduta con flessioni del 21 per cento a maggio e del 23 nei primi 5 mesi del 2020.

Lo scorso anno il Parlamento Europeo ha approvato norme sulle emissioni di anidride carbonica per i veicoli pesanti nella UE. Parliamo di camion e tir: le emissioni medie di CO2 per i nuovi veicoli pesanti dovranno essere inferiori del 15 per cento nel 2025 e del 30 nel 2030 rispetto ai valori 2019.
Per le nuove auto è richiesta una riduzione del 15 per cento nel 2025 e del 37,5 per cento nel 2030 mentre per i furgoni del 15 per cento entro il 2025 e del 31 per cento entro il 2020. Tutti parlano di elettrico, le cui prestazioni ambientali sono ottime.

C’è un dibattito aperto sull’impatto complessivo della filiera perché anche l’elettricità viene prodotta, alla fonte, generando emissioni e le batterie chiedono diversi minerali e alti costi di smaltimento. A livello di informazione c’è molto
rumore e le fake news sono dietro l’angolo.
Ma la mobilità elettrica è certamente considerata cool, è di moda. Alcuni produttori continuano a investire nella diversificazione e nei gas naturali che sembrano essere il giusto mix tra tanti elementi importanti: performance, rispetto ambientale, economicità di acquisto e di rifornimento, reperibilità di luoghi di rifornimento. È questo mix, mi sembra, che ancora oggi fa la differenza. GPL e metano sono meno sexy ma sembrano, per il cambio di macchina, una soluzione complessivamente più sostenibile per il consumatore (come me).

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