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70-20-10: anche l’apprendimento ha un suo budget da raggiungere Stampa E-mail
70-20-10: anche l’apprendimento
ha un suo budget da raggiungere

di CARLETTO CALCIA



Recentemente ho trovato in un articolo questi tre numeri, il cui significato rappresenta semplicemente le percentuali ritenute efficaci per un apprendimento globale: 70 per cento on-the-job, 20 per cento da interazioni e collaborazioni e 10 per cento da corsi, seminari e convegni.

Niente di nuovo sotto il sole: negli anni ‘70 ai manager si raccomandava di improntare il loro apprendimento sulla base delle seguenti percentuali: 10-20 per cento da lezioni, corsi, seminari e convegni, 30-40 per cento dai capi e il resto, 60-40 per cento, dall’implementazione operativa sul campo. La percentuale attribuita all’apprendimento in aula sembrava troppo bassa, soprattutto perché i manager riconoscevano alla partecipazione ai corsi di illustri consulenti e prestigiosi docenti un importante valore per possibili sviluppi di carriera.

Ma l’esperienza dimostrava chiaramente che si imparava molto dai capi, consci di questo loro importante compito, ma soprattutto dalla quotidiana e crescente implementazione dell’apprendimento ricevuto.
Il sapere per fare e non il sapere fine a se tesso.

L’apprendimento, oggi come allora, deve essere mirato a creare valore per l’azienda. Partendo dai valori e dalla missione aziendale si scende a pochi obiettivi decisivi e alle strategie per raggiungerli.
Solo allora deve essere definita la cultura aziendale necessaria. Quindi apprendimento mirato, rappresentato dalle tre percentuali. E la cultura generale? Non rappresenta un elemento di assoluta qualità per la formazione di un gestore di azienda?
[…]

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