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Mobilità sostenibile: la Germania vuol tornare alla guida dell’Europa Stampa E-mail

Mobilità sostenibile: la Germania
vuol tornare alla guida dell’Europa

di MASSIMO VENTURA


Giungono segnali contrastanti dalla Germania. Dopo l’accelerazione del processo di riduzione delle emissioni, dati più recenti mostrano un Paese più apatico, che non sta marcando gli obiettivi intermedi che lo dovranno portare verso una decarbonizzazione dell’economia.

Svenja Schulze, il ministro tedesco per l’Ambiente, aveva avanzato una esplicita proposta per ridurre le emissioni di CO2 delle auto nuove del 45 per cento entro il 2030. Proposta che è stata avversata dalle industrie automobilistiche locali. L’iniziale target è stato così edulcorato al 30 per cento (sempre con obiettivo 2030) allineandosi alle posizioni della commissione europea. Tutto da rifare, quindi?

In realtà non mancano altrettanti spunti positivi. Per esempio, i promotori del salone internazionale
Power2Drive hanno stipulato un’alleanza per concretizzare l’idea di una svolta positiva nel settore dei trasporti all’insegna delle energie rinnovabili e di un futuro sostenibile. Tra i primi firmatari del manifesto ci sono l’Associazione tedesca per l’e-mobility (BEM), l’Associazione degli innovatori del mercato energetico (BNE), l’Associazione per la mobilità solare (BSM), l’Associazione dell’industria Solare (BSW-Solar), l’Associazione per l’energia eolica (BWE), la Società per l’energia solare (DGS) e l’International Battery & Energy Storage Alliance (IBESA).

Dall’inizio del 2017, poi, il
Programma federale per le infrastrutture di ricarica del Ministero tedesco dei trasporti e delle infrastrutture digitali sta promuovendo lo sviluppo di stalli di ricarica, attraverso la partecipazione al finanziamento dei costi di investimento. L’obiettivo è quello di creare, entro il 2020, una rete capillare e orientata alla domanda con almeno 15.000 nuove stazioni di ricarica. Per realizzarla, il governo tedesco stanzierà complessivamente 300 milioni di euro dal 2017 al 2020. In risposta ai primi due inviti a presentare richieste, sono pervenute in totale oltre 3.000 domande di finanziamento che hanno portato all’approvazione di 15.800 punti di ricarica. Nel novembre dello scorso anno è stato lanciato il terzo invito, con la messa a disposizione da parte del governo di altri 70 milioni che potrebbero contribuire alla posa in opera di ulteriori 13 mila nuovi stalli.

Aurora Energy Research ha di recente analizzato diversi modelli di business - dalla gestione di flotte di veicoli elettrici alla ricarica sul posto di lavoro, passando per l’equipaggiamento di parcheggi pubblici, stazioni di rifornimento e aree di servizio autostradali - concludendo che già oggi sono possibili rendimenti positivi, a condizione che gli utenti paghino l’elettricità consumata e che i gestori raggiungano un margine di 5-11 centesimi per chilowattora, a seconda del tipo di applicazione. E spingendo oltre lo sguardo?

È stato stimato che entro il 2040 la domanda di energia elettrica per la ricarica di veicoli elettrici nel settore commerciale e industriale solo in Germania potrebbe arrivare a richiedere dai 13 ai 17 TWh/ anno - circa il 3 per cento dell’attuale consumo elettrico nazionale - erogati da 2-4 milioni di stazioni di ricarica, che in termini di volume d’investimento corrispondono fino a otto miliardi di euro. Un altro settore destinato a “sprintare” è quello delle batterie. Ancora in questa fase è lo stazionario che sta tirando la volata, ma presto sarà la volta dell’automotive.

Negli ultimi tre anni in Germania il mercato delle batterie è triplicato e lo scorso agosto è stato installato l’accumulatore di energia solare numero 100.000. Secondo
Bloomberg New Energy Finance l’installazione annuale di accumulatori stazionari registrerà una forte crescita da qui al 2030, raggiungendo una potenza di 125 GW. “Oltre agli accumulatori stazionari - precisano gli esperti di Power2Drive - a lanciare il mercato delle batterie contribuiscono considerevolmente anche i sistemi mobili.

In una decina d’anni i veicoli elettrici potrebbero rappresentare un terzo delle nuove immatricolazioni a livello mondiale e, pertanto, anche la domanda di batterie è in aumento. Per questo motivo diverse società e consorzi stanno attualmente costruendo in Europa grandi stabilimenti per la produzione di celle per batterie agli ioni di litio. Per il VDMA (
Mechanical Engineering Industry Association) l’obiettivo di produrre in futuro batterie competitive e sostenibili in Europa è realistico e i costruttori europei hanno la possibilità di detenere una quota del mercato mondiale pari al 30 per cento nella produzione di celle.


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